Siamese, eleganza felina
È del tutto inconfondibile tra i gatti di razza per portamento aggraziato, linea sinuosa e profilo aristocratico. A fare il resto sono gli occhi di un intenso azzurro-blu, profondo e luminoso e il raffinato mantello sfumato in chiaroscuro
Conosciuto anticamente come Gatto Reale del Siam, compare anche in alcune tavole che illustrano i Poemi del Gatto, un volume antichissimo recuperato tra le rovine di Ayuthia (antica capitale del Siam) e tuttora conservato nella biblioteca nazionale di Bangkok. Le immagini raffigurano gatti dal mantello colourpoint, che vivevano nei templi e nei palazzi reali, godendo del massimo rispetto. Pare che anticamente fosse severamente vietato portarli fuori dal paese, pena la morte. Alla fine del XIX secolo questi piccoli felini arrivarono comunque in Occidente: nel 1880 Mr. Owen Gould, console generale britannico a Bangkok, riuscì infatti a procurarsene una coppia da regalare alla sorella, che 5 anni dopo presentò ufficialmente al Crystal Palace Show tre cuccioli nati a Londra.

Oggi in molti stentano, però, a riconoscere in lui quel gatto un po’ massiccio, con la testa a mela e le guance paffute che chiunque era in grado di identificare per il colore degli occhi e la tonalità più intensa delle punte (muso, orecchie, piedi e coda). A partire dai primi anni ‘60 gli allevatori hanno, infatti, selezionato esemplari dalle forme sempre più affusolate e sottili, molto diversi dal Siamese tradizionale…
Articolo pubblicato su Quattro Zampe febbraio 2021
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