Maltrattamento e danno morale

di Redazione Quattrozampe

Maltrattamento

Sono sempre di più i comportamenti che possono essere ricompresi nel reato di maltrattamento, per cui la decisione di fare entrare un animale nella propria casa non deve essere presa in maniera approssimativa: è necessario adottare tutte le cautele e le salvaguardie per assicurare il benessere del nuovo amico a quattro zampe.

Se a fare del male è un terzo

Ma se a maltrattare il proprio cane non fosse il padrone, bensì un’altra persona? In una vicenda avvenuta recentemente nei dintorni di Torino, un soggetto aveva sbattuto a terra e poi preso a calci un cane. Denunciato dal padrone del malcapitato cane che aveva assistito all’episodio, la causa è giunta fino alla Corte di Cassazione Penale, la quale si è espressa molto chiaramente: chi maltratta un animale deve risarcire non solo i danni causati da tale comportamento, ma anche il danno morale causato al suo padrone.

Risarcimento morale al padrone

Quindi, chi abusa o tiene comportamenti nei confronti di animali altrui non solo dovrà rispondere per uccisione o danneggiamento di animali altrui ai sensi dell’art. 638 del codice penale, ma è anche tenuto al risarcimento del danno morale arrecato al padrone.

Legame d’affezione

La presenza di un pet all’interno di una famiglia va indubbiamente a influire sulla vita quotidiana dei suoi componenti, creando un legame di affezione molto forte tra gli umani e l’animale, tanto che il maltrattamento dello stesso si ripercuote senza dubbio sul suo padrone, determinando un peggioramento della sua qualità di vita e generando sofferenze a livello emotivo. Viene, quindi, ufficialmente riconosciuto come meritevole di tutela il legame affettivo che si instaura tra l’animale ed il suo “umano di riferimento”.

 

 

 

A cura di Avvocato Francesca Zambonin

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