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Gatti di biblioteca, la storia della micia Teresa a Ravenna

di Stefania La Malfa

Gatti di biblioteca: ecco Teresa alla Classense di Ravenna
La gatta Teresa alla Classense di Ravenna (foto dal profilo Fb della biblioteca)

Alla Classense i gatti di biblioteca hanno fatto e fanno parte delle stanze dell’istituzione, allietando le giornate di tutti

La Classense di Ravenna è nota anche per la presenza di gatti di biblioteca che nel corso degli anni hanno fatto compagnia ai lettori e al personale: di quattro fratelli è rimasta ora solo la femmina Teresa.

Gatti di biblioteca, la storia della micia Teresa a Ravenna
I gatti di biblioteca sono compagni curiosi tra gli scaffali pieni di libri

Gatti di biblioteca alla Classense di Ravenna

La storia dei gatti di biblioteca alla Classense inizia nel 2009, quando quattro piccoli mici furono ritrovati separati dalla loro mamma in un’ala dell’edificio in fase di ristrutturazione, come spiegato sul sito di informazione turistica di Ravenna.

Il personale della biblioteca decise di prendersene cura e di dare loro nomi significativi: Teresa in onore della contessa Teresa Gamba (1799-1873), Byron dal celebre poeta e amante della contessa, Dewey dall’omonimo sistema di catalogazione e Obama, omaggio al presidente appena eletto negli Stati Uniti.

I gatti si adattarono rapidamente all’ambiente della biblioteca, esplorando scaffali, corridoi e angoli nascosti, diventando presto compagni di lettura e curiosità per i visitatori. La loro presenza contribuì a creare un’atmosfera più accogliente e familiare, capace di avvicinare bambini e adulti al piacere della lettura. Byron, Dewey e Obama non ci sono più e oggi è rimasta solo Teresa a ricevere carezze e attenzioni tra scaffali e libri.

Gatti di biblioteca, la storia della micia Teresa a Ravenna
I gatti possono essere una dolce presenza durante la lettura

 Il racconto del personale e l’affetto dei lettori

Gatti di biblioteca come Teresa non passano inosservati e alla Classense di Ravenna questa gatta testimonia il legame speciale che si è creato sia con il personale che con i lettori che frequentano l’istituzione, come raccontato dalla responsabile dell’archivio storico Claudia Foschini su Il Resto del Carlino.

La gatta si muove libera tra scaffali e corridoi, con la naturalezza di chi ha fatto della biblioteca la sua casa. Ha i suoi angoli preferiti dove riposare ma si lascia anche avvicinare dai lettori, che ricambiano con carezze e sorrisi: una presenza felina capace di alleggerire la giornata e rendere ancora più accoglienti le sale di lettura.

I visitatori la cercano, si informano su di lei e spesso tornano non solo per i libri, ma anche per rivedere quella micia che sembra conoscere tutti. Teresa, sopravvissuta ai suoi fratelli, è diventata un simbolo vivente della Classense, una mascotte culturale che racconta la storia e l’identità del luogo tanto quanto i volumi custoditi.

Gatti di biblioteca, la storia della micia Teresa a Ravenna
Tra scaffali e libri i gatti sanno essere amici curiosi

Gatti di biblioteca, simboli di accoglienza e calore

I gatti di biblioteca dimostrano che i luoghi del sapere non sono solo spazi di studio ma ambienti capaci di trasmettere calore e familiarità. La presenza di Teresa alla Classense di Ravenna offre un modello di biblioteca diversa, dove cultura e benessere si incontrano.

La letteratura specifica sui gatti di biblioteca è per lo più qualitativa o narrativa. I benefici come la riduzione dello stress o l’aumento del coinvolgimento sono documentati soprattutto in studi sugli Interventi Assistiti con Animali e, per affermare che esistano effetti fisiologici o causali della vicinanza degli animali in luoghi come le biblioteche, servirebbero studi sperimentali mirati. La presenza di gatti di biblioteca come Teresa può, però, certamente favorire il rilassamento dei visitatori e rendere la lettura più piacevole.

Per i lettori abituali della Classense, sapere che nel silenzio di questo luogo si aggira una gatta curiosa rende l’esperienza unica e memorabile. Teresa rappresenta, dunque, molto più di una curiosità: è un ponte tra la comunità e la biblioteca, una presenza che accompagna studenti, studiosi e visitatori di tutte le età. I gatti di biblioteca sono, in fondo, testimoni di un’idea più umana della cultura: quella che non si limita a custodire libri, ma che sa accogliere, sorprendere e far sentire a casa.

Per approfondire

Biblioteca Classense

© Riproduzione riservata.

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