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Segugio Italiano, l’adorabile cacciatore

di Redazione Quattrozampe

Segugio Italiano, l'adorabile cacciatore

Lunghe orecchie tipiche del cane da caccia, occhi dolcissimi, fisici forti e resistenti, lunghe code sottili. Ma è il naso la parte fondamentale di questi cani, è l’essenza del Segugio che lo ha reso una risorsa importantissima per i cacciatori da secoli. Il suo lungo nasone sarà sempre attivo nella speranza di rintracciare odori interessanti, quando ciò avviene il Segugio si dimentica del mondo e di ciò che lo circonda e diventa sordo ai richiami urlanti del padrone. Ma non gli si può rimproverare niente, questo è il suo mestiere. La passione per la caccia arde in lui più di qualsiasi altra cosa, una vocazione, per questa ragione non si può e non si deve precludere a un Segugio la possibilità di annusare e cercare e non è necessario essere dei cacciatori per farlo. Di assoluta importanza lavorare bene sul richiamo e liberarlo in boschi o prati che siano molto lontani da strade o pericoli, può seguire una traccia per lunghi tratti.

1Segugio Italiano: esponente italico

Pur essendoci molte razze diverse con origini diverse, questi sono tratti distintivi che accomunano molte della varietà di Segugi. Il Segugio Italiano a pelo raso ne è l’esponente italico, elegante nelle forme ed estremamente buono, anche troppo. Sono affettuosi ed esuberanti, sempre entusiasti di conoscere e interagire con altri cani, anzi auspicano a condividere la propria vita con altri simili. La varietà a pelo forte, invece, è più indipendente e riservata, ma anche più calma e riflessiva, pur mantenendo la tipica bonarietà della razza. Si suppone che entrambi abbiano le medesime origini, peraltro molto antiche: si ritiene che il Segugio Italiano discenda, infatti, da un tipo di cane da corsa che viveva nell’Antico Egitto e che poi arrivò in Italia grazie a dei commercianti fenici. Conobbe grande popolarità e rinomanza durante il Rinascimento, successivamente andò incontro a una fase calante, per poi ritornare in auge dai primi anni del Novecento. Da sempre selezionato per la caccia alla lepre, il Segugio, durante le battute di caccia, viene liberato e nella fase di “cerca” galoppa in maniera regolare, rallentando qualora si accorga del bisogno di una ricerca più minuziosa, sempre col naso incollato a terra (o quasi).

Gli altri Segugi d’Europa

Dando uno sguardo oltre le Alpi, si riscontrano altrettante magnifiche razze di Segugi, molto rinomate nella nostra penisola, soprattutto per le grandi qualità nella caccia. Il Grand Bleu de Gascogne è una delle più antiche razze da seguita francesi, amatissima da illustri personaggi storici, discende dal Cane di Sant’Uberto, ed è il progenitore del Petit Bleu de Gascogne. Ciò che caratterizza queste due razze (Grand e Petit) è senza dubbio il particolare mantello “blu”, dovuto alla mescolanza di peli neri e bianchi. Il Grand Bleu de Gascogne, incrociato con alcuni “griffoni” diede vita al Griffon Bleu de Gascogne, rustico e molto resistente, coniuga l’attaccamento alla traccia tipica dei Bleu de Gascogne alla vivacità, iniziativa e resistenza dei Griffoni. Un’altra magnifica ed elegante razza è l’Ariegeois, distinto nella sua mise candida e celebre per la splendida voce.

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