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A tu per tu con il Pastore Belga

di Redazione Quattrozampe

A tu per tu con il Pastore Belga

Il Pastore Belga, splendido e maestoso, intelligente, fedele e con un carattere molto speciale, è uno dei protagonisti del nostro numero di giugno. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con qualcuno che lo alleva, Cinzia Bisio, e abbiamo approfondito la conoscenza.

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L’allevatore racconta

BelgaCinzia Bisio è la fondatrice dell’allevamento di Casa Bellegarde , fondato nel 1984, con affisso dal 1999. Alleva tre varietà di Pastore Belga: il Malinois, il Groenendael e il Tervueren. Quando nasce l’interesse per il Belga? Circa trent’anni fa, quando un amico mi chiese se volevo un cucciolo di Pastore Belga. Fra tutti scelsi Drake, fu il primo ad addentare le stringhe delle mie scarpe, mai fatta una scelta più giusta di quella! Drake è stato con me per undici anni bellissimi, nei quali abbiamo condiviso ogni momento possibile: dalle vacanze in Europa, alle uscite con gli amici la sera, ma anche la sua dolce compagnia durante la preparazione degli esami universitari. Era un cane di classe e qualità, dal carattere fiero e volitivo. Qual è il profilo del proprietario più idoneo al Pastore Belga? Il Pastore Belga, come tutti i cani, ha bisogno di qualcuno che abbia del tempo da dedicargli. Deve vivere un rapporto diretto con il padrone, non è un cane che si può lasciare in giardino abbandonato al suo destino senza alcuna interazione con l’essere umano. Anzi, il giardino non è un elemento indispensabile. Ciò che è essenziale per lui è la presenza del padrone, poi ovviamente sarà un dovere del proprietario proporgli svaghi, giochi, passeggiate. Il padrone deve, inoltre, essere sempre coerente con il cane, le regole impartite devono rimanere tali per sempre e per tutta la famiglia. È un cane estremamente intelligente, più i cani sono intelligenti più si deve fare attenzione alla metodologia. Qual è la varietà più richiesta? Fino a dieci anni fa la varietà più richiesta era sicuramente il Groenendael. Ultimamente, invece, il Malinois è diventato il più conosciuto, soprattutto nell’ultimo

 

 

a cura di Giada Rigolli
foto di repertorio, Shutterstock.com

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