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L’empatia nella comunicazione con il cane

di Ludovica Pierantoni

L’empatia nella comunicazione con il cane
Labrador retriever with leash is waiting for walk.

Nell’epoca della comunicazione digitale stiamo diventando progressivamente meno attenti a ciò che si racconta con il corpo e con le espressioni piuttosto che con le parole, meno abili a comprendere le emozioni e lo stato d’animo.

L’empatia aiuta il proprietario a sforzarsi di vedere quello che c’è dietro ogni “comportamento indesiderato”.

Meglio provare a leggere l’emozione che lo provoca piuttosto che cercare di interpretarlo in modo antropomorfico.

Passiamo la giornata a vedere foto che ritraggono una immagine fissa e ne vediamo così tante che non ci fermiamo ad analizzare l’espressione degli occhi o il sorriso di chi è ritratto.
In questa messa in ombra della comunicazione non verbale stiamo perdendo l’abitudine a verificare se ciò che ci viene detto sia effettivamente accompagnato da segnali del corpo o da espressioni facciali congruenti con il messaggio stesso.

I mezzi digitali spengono le emozioni…

Stiamo depauperando le nostre abilità comunicative pretendendo, ormai, un messaggio chiaro e diretto: è il mittente che deve renderci le cose facili dandoci subito tutte le informazioni, nel modo più diretto e conciso possibile. Siamo dipendenti dalle informazioni verbali (o peggio, scritte sui social) che ci vengono fornite e abbiamo perso interesse per il vero stato emotivo della persona. Le ricerche dimostrano che la comunicazione dei mezzi digitali sta influenzando la capacità dei bambini di leggere le emozioni di altre persone e, ormai, la maggior parte delle persone, non solo i bambini, è diventata meno attenta ai sottili segnali visivi usati istintivamente dalla nostra stessa specie e da altri animali.

… e non ci fanno cogliere il linguaggio dei cani

Estratto Quattro Zampe marzo 2020

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L’empatia nella comunicazione con il cane

 

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