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Cane chiuso in auto sotto al sole: cosa facciamo?

di Claudia Ferronato

cane chiuso in auto

D’estate tutti noi soffriamo il caldo.
Gli animali domestici, con il loro pelo, soffrono tale condizione ancor più di noi umani.
È sufficiente immaginare di rimanere chiuso in macchina con i finestrini chiusi anche solo per dieci minuti, per sentirsi soffocare.
Eppure, nonostante ciò, ogni anno un numero elevato di cani è costretto a subire quest’incandescente tortura.
Attenzione, la condotta di chi produce sofferenze al cane lasciandolo chiuso in auto sotto il sole non è qualificabile come una semplice dimenticanza o disattenzione.
Integra invece un reato penale.
Lasciare un animale all’interno dell’abitacolo di un’auto per diverso tempo, sotto il sole e con temperature elevate, integra il reato di abbandono e detenzione incompatibile del pet (art. 727 del codice penale).

cane chiuso in auto

Abbandono del cane chiuso in macchina

Già diverse pronunce della Corte di Cassazione hanno inflitto condanne per violazione dell’art. 727 c.p.
Una sentenza del 2008 ha condannato un uomo che ha lasciato il proprio cane per più di un’ora all’interno dell’auto, senza ombra né acqua.
Tale orientamento giurisprudenziale pare deciso a non lasciare spazio a “dimenticanze”.

 

Lo stato di necessità per salvare il cane

Il cane non va lasciato in macchina per troppo tempo e che così facendo si integra una fattispecie di reato. Ma cosa fare quando ci si imbatte in un cane chiuso in auto?
Premettiamo due questioni: in primis, non esiste un obbligo giuridico di intervenire in casi come questo. Significa che se non ci si attiva per salvare l’animale, né si interviene, non si è perseguibili per omissione di soccorso.
In secundis, in casi analoghi è stato più volte applicato lo stato di necessità disciplinato dall’art. 54 c.p.
Questo stabilisce che “non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”.
Pertanto, chi agisce al fine di salvare un cane rompendo il finestrino dell’auto in cui è rinchiuso, può invocare questa scriminante.

I rischi di rompere il finestrino dell’auto

La rottura del finestrino per salvare il cane chiuso in macchina crea evidenti rischi, sia per l’animale che per la persona.
Entrambi potrebbero ferirsi con i vetri rotti, oppure il cane potrebbe spaventarsi e reagire fuggendo o, peggio, attaccando e provocando inevitabili lesioni.
Inoltre, la rottura del finestrino può dare luogo a denuncia-querela da parte del proprietario del veicolo per il reato di danneggiamento disciplinato dall’art. 653 c.p.
In quest’ultimo caso, per difendersi sarà utile invocare lo “stato di necessità” ex art. 56 c.p., di cui si parlava sopra, che rende lecita una condotta di per sé penalmente rilevante, quando ricorrano determinate circostanze.
cane chiuso in auto

Intervenire o non intervenire? 

Questo è il problema.
In conclusione, in caso ci si imbatta in un cane chiuso in auto, conviene, in primis, accertarsi delle condizioni dell’animale.

Se non critiche, evitare di intervenire e contattare immediatamente le forze dell’ordine per richiedere il loro intervento.
In caso di emergenza, quando c’è la necessità di un intervento repentino, dopo aver avvisato le forze dell’ordine,  si può procedere in autonomia e rompere il finestrino.
Il rischio è di incorrere in un’accusa di danneggiamento da parte del proprietario dell’auto e della possibilità di difendersi invocando lo stato di necessità.

I passaggi da seguire in questo caso

1) Niente panico
Prima di tutto niente panico, niente azioni avventate e gratuite nella convinzione di essere dinnanzi a un caso problematico.
Non è detto che il cane sia stato effettivamente abbandonato in macchina.
Ad esempio, il proprietario potrebbe essere sceso dall’auto per pochi minuti e fare subito ritorno.

2) Attendere qualche minuto
Meglio, quindi, attendere qualche minuto cercando di capire se il proprietario possa essere nelle vicinanze e possa tornare a breve al veicolo

3) Verificare la salute del cane.
Telefonare, fotografare e girare video.
Se l’animale dà segni di sofferenza, è meglio telefonare immediatamente alle Forze dell’Ordine.
Sia Polizia Municipale che Carabinieri –essendo in presenza di fatto che costituisce reato– hanno l’obbligo di intervenire.
Al momento della segnalazione è bene riportare i dati oggettivi della situazione.
È anche utile scattare foto o girare qualche video a testimonianza delle condizioni critiche del cane, in modo da tutelarsi nel caso di accusa di segnalazione impropria.

4) Saper decidere la cosa giusta.
Se si ritiene che il cane sia in pericolo di vita, dopo aver fotografato o girato video e richiesta eventualmente la testimonianza di altri passanti, è bene telefonare subito alla Polizia Municipale/Carabinieri.
A quel punto, si hanno due possibilità.
Aspettare che le autorità competenti arrivino e intervengano, oppure rompere il finestrino dell’auto e tentare di procedere in autonomia.
cane chiuso in auto

I casi di Genova, Jesolo e Palermo

C’è ancora qualcuno che si permette di lasciare il cane chiuso in auto e in pieno sole.
Per fortuna, c’è anche un comune sentire dell’opinione pubblica che non tollera più un tale comportamento e denuncia il maltrattamento.
Così è capitato che a Multedo, in provincia di Genova, un uomo ha parcheggiato l’auto al sole lasciando dentro il suo cagnolino, un meticcetto.
Erano le ore 16 dello scorso 2 luglio.
Diversi passanti hanno notato la povera bestiola sofferente e hanno cercato di ripararla dal sole, chi mettendo un telo da mare sul parabrezza per creare ombra, chi cercando di far passare dell’acqua attraverso la minuscola fessura lasciata aperta nel finestrino.
Dopo mezz’ora il proprietario, che la Polizia stava cercando di rintracciare, è tornato e ha subìto il sequestro del cane, affidato al personale della Croce Gialla e la denuncia per abbandono di animali.

Altra storia, altra denuncia.

Questa volta siamo a Jesolo, in provincia di Venezia, dove una donna di 54 anni lo scorso 18 giugno è stata denunciata per abbandono di animali, dopo aver lasciato il proprio cane per ore all’interno della sua auto parcheggiata.
Per fortuna un ragazzo che a mezzogiorno era andato al mare, ha rivisto il cane sempre in quell’auto al suo ritorno, verso le 18 e ha avvisato subito il 113.
I poliziotti sono risaliti al telefono della proprietaria del veicolo.
La signora era irrintracciabile, per cui hanno forzato il finestrino, lasciato un po’ aperto per favorire il ricircolo d’aria.
E, senza rompere il vetro, sono riusciti ad aprire la macchina.
Il cane, un Cocker in età avanzata, era fortemente provato da caldo, fame e sete, è stato rifocillato con acqua e cibo e si è subito ripreso.
La proprietaria si è presentata in commissariato a sera inoltrata ed è stata denunciata.

Non c’è due senza tre.

Sabato 28 giugno una donna va al mare a Mondello, in provincia di Palermo, e ha lasciato il cane in auto al sole.
Il povero animale è rimasto intrappolato per ore, in via Regina Elena.
Diversi bagnanti hanno tempestato di telefonate la sala operativa della polizia.
Gli agenti del commissariato di Mondello sono riusciti a liberare il cane tra gli applausi di residenti e bagnanti che hanno assistito all’operazione.
Ovviamente per la donna è scattata una denuncia per maltrattamento di animali.

Info:
Studio Legale Zambonin

di Giordana Liliana Monti

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