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I molti volti del gatto

di Maria Paola Gianni

molti volti

Abbiamo visto i ruoli ricoperti dal più amato animale domestico degli Italiani, il gatto. Vediamo ora quali significati vengono spesso attribuiti a questo nobile felino e in che modo è spesso presente nella nostra cultura.

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La “gatta morta”

Molti-volti-gatto (2)Simbolo di intrigo senza tempo, la “gatta morta” è da sempre icona della seduzione per opportunità. L’espressione, ormai centenaria, trova origine nella versione seicentesca de “Il Gatto con gli stivali”, inizialmente interpretato da una gatta che si finse morta per metter alla prova la riconoscenza del padrone. Ma il famoso adagio potrebbe riferirsi anche alla fiaba di Esopo ‘Il gatto e i topi’, nel quale un felino intento nella caccia fece credere ai roditori di essere morto. Il gatto interprete di seduzione e vanità al femminile anche in un manifesto pubblicitario della nota marca di orologi Rolex.

Gatta ingioiellata… e non solo!

Con il ‘Boom’ il gatto nero diviene simbolo di bellezza, eleganza, lusso. Come mostra il manifesto pubblicitario della nota marca di orologi (Svizzera, 1960). Da sempre il gatto e la donna, poi, si muovono su linee sinuose di seduzione, in un rapporto unico, fatto di dualità e di simbiosi. Come, ad esempio, nell’opera ‘Ragazza con il suo gatto’, pastello di Carlo Wucovic Lazzari (Venezia, circa 1770).

Il gatto al cinema

Molti-volti-gatto (3)E che dire delle fotografie che ritraggono le star del cinema del calibro di Shirley Temple, Ruth Weyher, Sophia Loren, Claudia Cardinale con il proprio amico felino. Fierezza, vanità, indomabilità, ma anche familiarità e dolcezza sono le caratteristiche del rapporto tra il gatto e la donna. Il micio è il protagonista della pubblicità rivolta all’universo femminile. Dalle star del cinema alle famiglie regali: sono infatti numerosissime le celebrità che posano con il loro gatto. Sofia di Oldenburg-Glücksburg di Grecia, regina di Spagna, si vede nella, sorride alle fotocamere accarezzando il suo piccolo micio. Nel Novecento il gatto era l’animale preferito anche dalle grandi attrici, sin dai tempi del cinema muto. “I gatti hanno una magia che nessun altro animale possiede. Sarà la trasparenza dello sguardo, sarà che ai gatti nessuno può dare ordini”, commenta Claudia Cardinale. Di più. Il binomio gatto-donna è un elemento costante anche nella pubblicità. La locandina francese degli inizi del ‘900 in esposizione alla mostra di Verona, ad esempio, punta sulla complicità di questi due maestri di seduzione, che fanno della malizia un’irresistibile tentazione.

Il gatto nell’Ultima Cena

Molti-volti-gatto (4)Il gatto nell’Ultima Cena di Tintoretto, testimone degli ultimi istanti di Cristo con gli apostoli prima del tradimento di Giuda. Nel quadro del pittore veneziano, datato tra il 1592 e il 1594, il felino è raffigurato in basso al centro della scena, intento a curiosare in una cesta, a simboleggiare forse l’indifferenza del peccatore che volge le spalle a Gesù.

 

di Maria Paola Gianni
foto Cats Museum di Cattaro
immagine di apertura Shutterstock.com 

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