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Il prolasso rettale nei gatti

di Redazione Quattrozampe

Gatto a pelo lungo

Gestione del prolasso rettale nei gatti: diagnosi, trattamento e prevenzione

Il prolasso rettale è un evento patologico abbastanza frequente nei gatti, soprattutto in giovane età. Consiste nella fuoriuscita dall’ano di parte del retto, e può essere definito completo o incompleto a seconda che interessi l’intero spessore o solo la mucosa dell’intestino. Le cause predisponenti sono:

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  • condizioni patologiche che alterino il tono della zona perianale (ernie, neoplasie);
  • contrazioni peristaltiche violente e non coordinate;
  • infiammazione/edema della mucosa rettale.

La predisposizione genetica al prolasso rettale pare esistere solo nei gatti Manx. La patologia si presenta con maggior incidenza nei giovani perché sono più spesso colpiti da malattie che provocano diarrea e tenesmo rettale. Tra queste ricordiamo le parassitosi e le enteriti virali, frequenti nei gattini. Anche la costipazione, così come le infiammazioni delle basse vie urinarie, può provocare sforzi defecatori esagerati e, di conseguenza, il prolasso rettale.

Il prolasso rettale nei gatti

Il gatto arriva alla visita (accompagnato da un proprietario preoccupatissimo) con una rilassatezza del tessuto rettale di entità variabile da pochi millimetri a diversi centimetri. Il dolore può essere più o meno presente a seconda del grado di compromissione del tessuto. La diagnosi non è difficile per un occhio esperto e la tempestività dell’intervento può spesso evitare gravi danni. Ma come curare il prolasso rettale del gatto?

La valutazione precisa della lesione si fa normalmente dopo una sedazione, che limita il dolore e rilassa i tessuti. Se il prolasso rettale non è enorme e soprattutto, se è recente, previa applicazione di impacchi decongestionanti, si può effettuare la riduzione manuale. A questa manovra faremo seguire una sutura “a borsa di tabacco” dei tessuti circostanti, che garantisca un’apertura minima sufficiente per la fuoriuscita di gas e parte morbida delle feci, ma non consenta una recidiva del problema.

Nei casi più gravi (riduzione manuale impossibile o stato necrotico del tessuto) si procede all’intervento chirurgico: dopo accurata pulizia della mucosa si introduce nel tratto prolassato una sonda che farà da guida per il posizionamento delle suture di ancoraggio, alle quali seguiranno l’amputazione del tratto prolassato e il completamento della sutura finale. Una volta asportato, il prolasso verrà effettuata la sutura “a borsa di tabacco” dei tessuti circostanti per maggiore sicurezza. Per evitare recidive sarà vitale agire sulle cause predisponenti precedentemente identificate.

di Alessandro Arrighi
foto di Shutterstock

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