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Alpini, adunata a Milano col mulo Iroso nel cuore

di Alessandro Macciò

Alpini, adunata a Milano col mulo Iroso nel cuore

Quella che andrà in scena a Milano nel weekend dal 10 al 12 maggio sarà la prima adunata degli Alpini senza il mulo Iroso. Nato nel 1979, Iroso era l’ultimo mulo dei reparti salmerie, soppressi dall’Esercito italiano nel 1993. In segno di riconoscenza, gli Alpini di Vittorio Veneto (Treviso) l’hanno salvato dalla macellazione e hanno continuato ad accudirlo come un vecchio commilitone.

Il mulo Iroso è morto il 29 aprile alla veneranda età di 40 anni, equivalenti a 120 anni umani.

O forse, come dicono gli Alpini che sfileranno per la prima volta senza l’ultimo dei muli, è solo “andato avanti”.

Alpini, adunata a Milano col mulo Iroso nel cuore

Gli antenati del mulo Iroso

Tanto cocciuti quanto docili e ubbidienti, i muli hanno prestato servizio nelle forze armate fin dal 1872, aiutando i soldati nel raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Muli e soldati infatti formavano i reparti salmerie dell’Esercito adibiti al trasporto di viveri, attrezzi e armamenti. Durante le due guerre mondiali, furono proprio gli antenati del mulo Iroso a inerpicarsi sui sentieri di montagna con casse e sacchi in groppa. Il legame con gli Alpini era fortissimo, come dimostra anche il monumento al mulo Scudela che si può ammirare nei giardini di Villa Borghese a Roma.

L’asta alla caserma di Belluno

Il mulo Iroso faceva parte della Brigata Alpina Cadore, che gli aveva assegnato il numero di matricola 212. Lui non ha mai conosciuto la guerra, ma in compenso ha rischiato di conoscere il mattatoio. Nel 1993, infatti, Iroso e altri 23 muli “congedati” dall’Esercito andarono all’asta alla caserma D’Angelo di Belluno come animali idonei alla macellazione. Un destino inammissibile per gli Alpini, che i muli avevano imparato ad amarli e rispettarli. Non a caso fu proprio un ex alpino trevigiano a salvare Iroso e altri 9 muli, portandoli nel suo allevamento di Cappella Maggiore. È l’inizio della leggenda.

Le adunate e la festa di compleanno

Da un certo punto in avanti, infatti, il “vecio” Iroso resterà l’ultimo esemplare di mulo alpino ancora in vita. Gli Alpini hanno continuato a coccolare Iroso anche quando è diventato cieco e fragile, trovandogli una nuova amica dopo la scomparsa della sua compagna storica. Nel 2017 l’hanno portato all’adunata di Treviso, dove i partecipanti hanno potuto ammirarlo e applaudirlo con tutte le cautele del caso. Lo scorso gennaio invece gli hanno organizzato una grande festa di compleanno con 40 candeline. Inutile dire che l’ultimo dei muli è “andato avanti” circondato dall’affetto dei suoi custodi. Il suo zoccolo sinistro, quello che porta impresso il numero di matricola, finirà sotto teca e sfilerà alle prossime adunate.

Approfondimenti: 

Se vuoi approfondire le ragioni del nostro legame con gli animali, leggi anche Dialogare con gli animali: favola o realtà? 

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