Associazione Anpana: insegnare a rispettare

di Redazione Quattrozampe

Associazione Anpana

Si chiamano Nut e Nefertari e la loro storia parte dall’Egitto. Purtroppo il lieto fine per loro è ancora da scrivere, ma l’Anpana, Associazione nazionale protezione animali, natura e ambiente, sta lavorando perché questo accada presto. In Egitto si sa, il cane non è considerato il migliore amico dell’uomo, difficile questa mentalità da accettare, specie per chi proviene da un paese come il nostro, dove, comunque, di strada ce n’è ancora tanta da fare. E così la signora Katia, trasferitasi in Egitto diversi anni fa, si è adoperata come meglio ha potuto, ospitando nel terreno della sua casa tutti i trovatelli che ha incontrato lungo il suo cammino. Oggi però la signora si trova in grande difficoltà, con uno sfratto che la obbliga a lasciare quell’abitazione e circa venti cani da ricollocare. Cosa fare? La richiesta d’aiuto è arrivata all’Anpana. Nut e Nefertari sono le prime cagnoline che sbarcano in Italia. L’obiettivo è trovare una buona adozione per tutti. Si è cominciato dai cuccioli, la cui adozione dovrebbe essere più facile, per arrivare poi agli adulti e, infine, agli anziani. Sono adozioni delicate, poiché si tratta di cani che hanno una grande paura dell’uomo e che, probabilmente, hanno vissuto esperienze negative che li hanno segnati per tutta la vita. Occorrono persone pazienti, capaci di accettare progressi anche molto lenti, che magari abbiano già un cane molto equilibrato che possa favorire e accelerare l’inserimento nella comunità umana.

Chi è l’Anpana?

Nel groviglio di associazioni che si muove sul territorio nazionale per i nostri amici a quattro zampe, l’Anpana spicca per il suo operato a 360 gradi. Vogliamo indagare un po’ di più su questa associazione. “L’Anpana è stata fondata a Roma il 3 aprile del 1985”, racconta il presidente dell’associazione Francesco Pellecchia, “per proteggere gli animali, la natura e l’ambiente in generale. Il fine dei volontari è quello di sviluppare le coscienze civili all’interno e all’esterno dell’associazione, per una sempre maggiore sensibilità a favore degli animali, per un ambiente più a misura d’uomo e per una migliore qualità della vita, in un settore che merita molta più attenzione di quanta ne ha. Per far ciò”, continua il presidente, “l’associazione vigila sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti e provvede alla difesa del patrimonio zootecnico ittico e di qualsiasi altra forma di vita del pianeta avvalendosi di proprie Guardie che, adeguatamente preparate, agiscono su tutto il territorio nazionale di concerto e a sostegno delle Istituzioni e dei Corpi di Vigilanza dello Stato”.

[wzslider autoplay=”true” interval=”5000″ info=”true” lightbox=”true”]

Chi sono  le guardie ecozoofile?

Le Guardie Ecozoofile intervengono nella lotta al randagismo, la tutela dei parchi e dei giardini, le verifiche antinquinamento degli scarichi pubblici e privati, il controllo delle deposizioni di rifiuti anche ingombranti nelle aree pubbliche e private, la prevenzione e la repressione dei maltrattamenti degli animali, i controlli sul trasporto e la detenzione degli animali negli allevamenti, nelle fiere, nei mercati, nei mattatoi, negli istituti scientifici e farmaceutici, e il commercio degli animali esotici protetti dalla convenzione di Washington. Ma questa è solo una parte di tutta la loro attività.
Come si entra a far parte delle Guardie Ecozoofile Anpana?L’Anpana dispone di soci che operano, a titolo volontario e gratuito, in nome e per conto dell’associazione”, spiega Pellecchia, “e che, dopo aver dimostrato la propria idoneità al servizio, sono proposti per la nomina a Guardie dai Comandanti Provinciali e dai Consigli Direttivi Provinciali, previo parere favorevole del Comandante Regionale. L’idoneità viene determinata dopo un periodo di formazione teorica e pratica della durata di svariati mesi. La selezione è molto rigida. I suddetti soci, dopo la nomina che può essere di diversi Enti, entrano a far parte del Corpo Nazionale delle Guardie Anpana che, durante l’espletamento dei propri compiti d’Istituto, sono Pubblici Ufficiali e le leggi attuali riconoscono loro funzioni di Polizia Amministrativa e Polizia Giudiziaria in ambito specifico”.

Diffondere la cultura animalista

Il loro compito, dunque, non è solo quello di prevenire e reprimere le infrazioni, ma soprattutto promuovere ed educare all’animalismo e all’ecologia, ossia al pieno rispetto degli animali e dell’ambiente. Prontezza, calma e prudenza sono le parole chiave dei loro interventi. Attenzione però. Le Gez non sostituiscono le Amministrazioni locali, tantomeno le forze di Polizia, ma servono per migliorare la vigilanza e il controllo affinché le leggi in materia di animali e ambiente vengano rispettate. Ad oggi l’Anpana conta più di seicento Guardie sul territorio Nazionale. Le segnalazioni che l’associazione raccoglie ogni anno sono centinaia di migliaia e, di conseguenza, gli animali salvati sono tantissimi. “I maltrattamenti spesso sono dettati da incuria e ignoranza”, spiega il presidente Anpana, “soprattutto nelle periferie, nelle case di campagna, dove cani e gatti sono detenuti in condizioni inaccettabili per la loro specie. È in questi casi che il nostro ruolo, come amanti degli animali e Guardie, è fondamentale non solo per diffondere il timore della sanzione per aver violato la legge, ma anche per creare una cultura animalista e far capire che un animale si detiene per scelta e proprio per questo va rispettato come essere vivente che ha un sentimento”.

Tristezza ma anche tanta voglia di continuare

Qual è il sentimento che prevale quando un animale viene salvato?Un sentimento indescrivibile”, afferma con convinzione Pellecchia. “Ogni giorno, preso dalle tante problematiche, soprattutto burocratiche, viene voglia di mollare tutto e dedicarsi solo alla famiglia. Ma poi, ogni volta che si incrocia lo sguardo di un animale che hai salvato da maltrattamenti o da torture psicologiche, torna la carica, ti riempi il cuore di soddisfazione e voglia di proseguire. Gli animali non si lamentano”, continua il presidente dell’Anpana, “non parlano, ma ti trasmettono tutto il loro dolore e la disperazione in un solo sguardo, intenso profondo, uno sguardo che ti penetra dentro, che ti rattrista e ti dà la forza al tempo stesso. Insomma, aiutare un animale in difficoltà è una sensazione veramente immensa che può capire solo chi lo ha già fatto con passione e dedizione”.

di Federica Forte
foto Associazione Anpana

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti