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Byron, salvo dall’inferno delle corse

di Maria Paola Gianni

Byron

La “colpa” di Byron? Essere un cane veloce. Sempre sul podio. Finché un giorno ha smesso di vincere ed è stato scartato. A salvarlo è stata l’associazione Gaci che per questo dolce Levriero Greyhound ha trovato una famiglia speciale

Questa è la storia di Byron, un magnifico Levriero Greyhound usato dall’uomo nelle maledette gare da corsa. Come per tutti questi leggiadri campioni a quattro zampe, chi prima, chi poi, arriva il giorno dell’addio alle scene. Messi da parte perché non “funzionano” più, non vincono, non servono. Scartati come sacchi della spazzatura, destinati a fini orrende. A far parte dello “scarto” sono anche migliaia di cuccioli, frutto di nascite forzate nella spasmodica ricerca del campione del secolo. Un destino crudele che colpisce Greyhound, ma anche Galgo spagnoli. Percorsi di fatica, stress, maltrattamenti, sforzi estremi e vili “scarti” nei quali per fortuna riescono ad inserirsi degli angeli provvidenziali. Sono le associazioni animaliste di volontariato che salvano questi poveri Levrieri da un destino crudele, li curano, li accudiscono, li riempiono di coccole e carezze e soprattutto trovano per loro adozioni del cuore.

Come è accaduto al nostro Byron, per il quale l’associazione Gaci (Greyhound adopt center Italy) ha trovato una famiglia meravigliosa: Lorella e Kristian Buziol, cosiddetti “mami” e “papi”. “Giorno dopo giorno”, raccontano, “noi ci rendiamo conto che Byron ha portato molte cose nella nostra vita. Delle quali ci eravamo scordati. Noi per lui facciamo molto poco rispetto a quello che lui fa per noi. Lo accudiamo, lo curiamo, lo riempiamo di baci, ma è davvero poca cosa rispetto a quando nelle giornate dure lui si avvicina e ti mette il muso fra le mani per essere accarezzato. Mica lo fa per sé, lo fa perché noi smettiamo di pensare alle cose complicate e ci offre un momento di infinita dolcezza”.

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Arrivato in Italia già malato

Byron e la sua famiglia abitano ad Asolo, in provincia di Treviso. “È nato il 26 settembre 2006, è arrivato a casa nostra il 18 febbraio 2012”, continua Lorella, “oggi ha circa sette anni, ogni giorno acquisisce forza e sicurezza nelle persone, nei luoghi, nei gesti. Un miglioramento straordinario”.

Byron è affetto da linfoma multicentrico. Quasi sicuramente è arrivato malato dall’Irlanda. Appena accolto in casa, Lorella e Kristian hanno iniziato a fargli fare delle analisi, i suoi linfonodi erano molto gonfi. L’esito non è mai stato chiaro fino all’ultimo prelievo dello scorso ottobre, nel quale la malattia si è rivelata in tutta la sua devastante verità. Otto-dodici mesi di vita con chemioterapia e tre mesi di riposo dalle cure. Poi Lorella aggiunge: “Poi abbiamo intrapreso il percorso dell’omeopatia. Contrari a procurargli altre sofferenze”. Arriva prince, il suo amichetto Byron è in cura da novembre scorso ed è vivace, allegro, felice, energico. Insomma, se non fosse per questi linfonodi molto visibili (le susine), lui non ha alcun sintomo della malattia ed è tanto migliorato. “Molto ha inciso anche la nostra seconda adozione di settembre scorso. Prince è un grande compagno per lui”.

Byron, regale nell’animo

Come si fa a descrivere l’immensità di un piccolo gesto? È noto che i Levrieri quando si sentono tranquilli e quando perdono ogni timore si mettono pancia all’aria. Eppure, come racconta Lorella, Byron è diverso. “Noi abbiamo sempre visto gli altri in pose assurde. Byron mai. Sempre posato, mai una zampa fuori posto. Mai. Poi è arrivato Prince, che fin dal primo giorno ha sempre dormito nelle pose più assurde. E Byron lo guardava stranito. Senza mai perdere il controllo, mai”.

I benefici dell’omeopatia

Da quando abbiamo iniziato la cura omeopatica che lavora sul suo essere interiore, Byron ha cominciato a ‘vivere’. Ha iniziato a cercare le carezze. Ripeto, è indescrivibile il magone che ti prende quando un cane scostante e distante ti appoggia il muso sulla mano per essere accarezzato. E lui lo sa bene. Sono emozioni che fanno esplodere il cuore”, racconta ancora Lorella.

Gioco e pancia all’aria

Poi Byron ha cominciato a giocare. Giocare? Byron che gioca? Ma nelle ultime settimane il vero grande miracolo: Byron pancia all’aria. “E quando sono entrambi nella stessa posa, l’unica cosa che puoi fare è piangere di gioia!”, esclama mami Lorella, “sono gesti che sembrano normali, ma per Byron, istruito alla disciplina, a non perdere mai la lucidità e la rigidità, a non lasciarsi mai andare per oltre metà della sua vita… per Byron questo gesto significa tutto. Significa che ora c’è, è qui con noi, si è ripreso la sua vita, quella che gli avevano rubato e che ora è tutta sua!”.

Ora lui decide del suo tempo, dei suoi gesti. Ora Byron è libero. Si gode la vita comoda e rilassata, odia il caldo, per cui vive sotto il getto dell’aria condizionata. Anche se i suoi linfonodi sono molto ingrossati, la sua qualità di vita è ottima. Nessun effetto collaterale in seguito alla cura omeopatica. Byron è migliorato moltissimo sotto ogni punto di vista. Per lui Prince è la sua forza, mentre “mami” e “papi”, i suoi genitori, sono la sua vita.

Di Maria Paola Gianni

Foto di Matteo Indri

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