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La Lav a Lampedusa per salvare i cani

di Maria Paola Gianni

lav a lampedusa

Il problema randagismo

Su Quattro Zampe di aprile scorso avevamo pubblicato un ampio reportage realizzato in esclusiva per noi dalla nostra bravissima inviata, fotografa e giornalista, Rachele Z. Cecchini.
Avevamo denunciato una situazione insostenibile per i poveri cani dell’isola.
E lodato gli instancabili volontari, le singole persone e persino i tanti turisti che, impietositi da queste povere anime, ogni giorno cercano di dare sostegno all’emergenza randagismo.
A volte culminando addirittura con qualche dolce adozione del cuore.

lav a lampedusa

Il progetto della Lav

Avevamo anche denunciato le reiterate mancanze del Comune sul piano sterilizzazione e la sofferenza di tanti quattro zampe costretti a “campare” alla giornata.
Per questo con grande gioia, ora, annunciamo il nobile progetto promosso dalla Lav insieme al Comune di Lampedusa e all’associazione “Il cuore ha 4 zampe”.
Da quest’estate interverranno per risolvere l’emergenza sull’isola, dove vivono oltre 130 cani randagi, non ancora identificati, né sterilizzati.
Una situazione che non fa bene ai cani, ma nemmeno alla convivenza con cittadini e turisti.

Identificazione e sterilizzazione

Il Comune di Lampedusa (Agrigento), dunque, è il protagonista di un progetto di gestione dei cani presenti sull’isola che prevede la loro identificazione e sterilizzazione.
E, inoltre l’accudimento di quelli vaganti sul territorio e una campagna finalizzata alla corretta
convivenza/interazione tra turisti e cani randagi.
Si punta all’adozione degli stessi, col sostegno all’associazione locale “Il cuore ha 4 zampe” (www.ilcuoreha4zampeonlus.org).

La gestione della popolazione canina

La Lav offrirà le necessarie cure a tutti i cani randagi dell’isola.
L’associazione animalista già è intervenuta con progetti di contrasto al randagismo del Sud.
E ha infatti raccolto l’invito del sindaco Totò Martello a realizzare un progetto per mettere a sistema la gestione della popolazione canina dell’isola.
Si prevede il coinvolgimento di Capitaneria di porto, Enac, Ast Aereoservizi, Corpo Forestale, Carabinieri, Polizia di Stato, Asp Palermo.
Così come l’Ordine dei medici veterinari liberi professionisti della Provincia di Palermo e della Provincia di Agrigento, presidenza della Regione Sicilia, presidenza dell’Assemblea regionale della regione Sicilia.
E partecipano anche l’associazione “Il cuore ha 4 zampe”, oltre a volontari e cittadini impegnati sul territorio del Comune di Lampedusa.

Felicetti (LAV): “Un beneficio per animali e cittadinanza”

“Ogni Amministrazione ha il dovere istituzionale e morale di prendersi cura dei randagi e di mettere in
campo le necessarie azioni di prevenzione del randagismo, contrastando l’odioso reato di abbandono di animali che purtroppo alimenta il randagismo”, commenta il presidente della Lav, Gianluca Felicetti.

“Una gestione responsabile, finalizzata alla prevenzione e alla cooperazione, può essere realizzata tanto nell’interesse degli animali quanto della cittadinanza/contribuenti.
Ringraziamo l’Asp veterinaria e l’Izs di Palermo, gli Ordini veterinari di Palermo e Agrigento per la collaborazione”.

L’ordinanza e l’identificazione dei cani

Il Progetto prevede anche l’emanazione di un’ordinanza per disciplinare l’ingresso e l’uscita dei cani solo se identificati e sterilizzati.
La Lav dona tre lettori di microchip e dispenser di cibo e acqua, inoltre allestirà con attrezzature un ambulatorio veterinario per le sterilizzazioni”, spiega Federica Faiella, Lav Area Adozioni.

“Pistacchio, Fedra, Vittorio e Olivia sono i primi quattro cani liberi sul territorio e poi trasferiti per alcuni anni in box in seguito ad aggressioni ai bagnanti.
La Lav si prenderà cura di loro offrendo la speranza del recupero e di un’adozione”.

Su 40mila randagi siciliani, solo 5.266 sterilizzazioni nel 2016

Secondo la stima trasmessa lo scorso anno dalla regione Sicilia alla Lav relativa al 2016, sarebbero circa
40mila solo i cani vaganti sul territorio.
Questo a fronte di appena 5.266 sterilizzazioni effettuate, mentre quelli detenuti nei canili rifugio erano 10.829.
La parola chiave per la Lav è “prevenzione”, secondo Ilaria Innocenti, dell’Area Lav Animali Familiari.

“Urgono campagne per l’identificazione dei cani e l’iscrizione nell’anagrafe degli animali d’affezione. La percentuale dei cani che una volta entrata in canile è stata restituita al detentore è molto bassa (15,5%).
Occorre implementare le sterilizzazioni poiché il controllo delle nascite è la migliore forma di prevenzione”.

di Maria Paola Gianni

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