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Nel 2013 rapiti, uccisi e abbandonati oltre 58.000 gatti

di Redazione Quattrozampe

gatti
Il fenomeno dei rapimenti di animali in Italia non è solamente circoscritto ai cani. Anzi il fenomeno riguarda anche i gatti rapiti ed uccisi per diversi scopi. 
Secondo i dati raccolti dalle segnalazioni AIDAA, sono circa 18.000 i gatti rapiti ed uccisi nel corso dell’anno appena terminato. Diversi i filoni in cui molti mici perdono la vita o vengono rapiti. Secondo le stime dello Sportello Animali di AIDAA e del servizio di segnalazione Emergenza Mici della stessa associazione sono circa 2.000 i gatti di razza rapiti o rubati a fini riproduttivi e tra loro a farla da padrone sono le razze classiche quali i Persiani, Siamesi ed i Maine Coon. A questi si affiancano i circa 6.000 gatti molti dei quali randagi uccisi per essere mangiati.

Sono diverse migliaia i gatti neri rapiti ed uccisi per i riti sacrificali e per le pellicce. A questi si devono aggiungere circa 150 gatti rapiti lo scorso anno per gelosie tra coniugi e sei per i quali è stato richiesto un riscatto.

Da calcolare anche due-tre mila gatti che scompaiono ogni anno uccisi dai fucili del cacciatori che li scambiano per lepri. Infine ad essi sono da aggiungere i circa 40.000 gatti (di cui oltre la metà cuccioli) abbandonati ogni anno dalle famiglie italiane.

“Purtroppo le stime in nostro possesso sono arrotondate per difetto – ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA – in quanto si riferiscono a situazioni e segnalazioni di cui siamo direttamente a conoscenza, sarebbe fondamentale per avviare una seria politica di tutela completa dei felini oltre a rendere obbligatoria l’anagrafe felina cosi come avviene per i cani, anche dare maggiori risorse pubbliche ai gattili ed ai rifugi e aiutare le gattare che si occupano spesso a spese loro delle migliaia di colonie feline riconosciute o non riconosciute presenti in Italia”.

Fonte Aidaa

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