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Parchi naturali in Italia: la voce delle associazioni

di Redazione Quattrozampe

parchi naturali

Sono molte ormai le associazioni e le firme legate al mondo naturale, animalista ed ecologico, oltre che territoriali e della cultura, che chiedono a gran voce di modificare la proposta di legge sui parchi naturali. Questa legge, in discussione in questi giorni in Senato, pare avere qualche problema e una sua correzione permetterebbe di offrire un futuro migliore a territori e animali selvatici che costituiscono un grande patrimonio per il nostro Paese.

Sono più di cento, ormai, gli esperti e i docenti ce hanno aderito al documento delle 17 Associazioni Ambientaliste con cui viene chiesto al Governo e al Senato correggere il testo che modifica l’attuale legge quadro sulle aree protette 394/91. Questa legge è un vero caposaldo della conservazione, un vero toccasana per i nostri parchi naturali, su cui un ormai in moltissimi chiedono grande attenzione.

I molti problemi dei nostri parchi naturali

I problemi dei nostri parchi nazionali sono molti e vanno dalla mancata realizzazione di cinque parchi nazionali (Gennargentu, Egadi, Iblei, Eolie e Costa Teatina), alla mancata gestione unitaria del Delta del Po, passando per il bracconaggio, l’innaturale smembramento del Parco dello Stelvio, la vita difficile di tantissimi parchi regionali e le croniche difficoltà di chi lavora e opera in questo ambito per custodire e valorizzare il patrimonio, unico, di biodiversità.

Una legge mai pienamente applicata

La legge 394/91, purtroppo dopo 25 anni mai pienamente applicata, nella sua originaria versione è servita a costruire un sistema integrato di aree protette, nazionali e regionali, grazie alle quali nel nostro Paese si sono attuate politiche di conservazione della biodiversità fino ad allora impensabili. Tutto questo non va ridimensionato ma va trasformato in un modello basato su buone pratiche da allargare a quelle porzioni di territorio italiano che sono uniche per il contesto paesaggistico e di biodiversità che rappresentano ma ancora non godono di sufficiente tutela.

Vedremo come si evolve la situazione.

 

 

Immagine di repertorio da Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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