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Premio Fedeltà San Rocco: Kaos, Camilla e gli altri cani eroi

di Claudia Ferronato

Premio Fedeltà San Rocco: Kaos, Camilla e gli altri cani eroi

Il Premio Fedeltà del Cane a San Rocco di Camogli (Genova) è nato per ricordare le nobili gesta dei quattro zampe in Italia e nel mondo.

Raccontiamo le più belle storie candidate al Premio Fedeltà San Rocco 2018, dedicandole a tutti i nostri eroi a quattro zampe e, in particolare a Kaos e a Camilla.

Kaos è stato avvelenato, Camilla è morta in servizio. Entrambi sapevano rintracciare le persone tra le macerie.

Ucciso vigliaccamente senza motivo. Anzi, una ragione c’è: la meschinità dell’uomo. Kaos era un Pastore Tedesco meraviglioso, di appena due anni e quattro mesi, addestrato alla ricerca tra macerie e inferno per fiutare e individuare vite umane in difficoltà anche a diversi metri di profondità.
Nobili gesti di Kaos e di cani come lui, che per gioco, ma con dedizione, salvano vite umane, addestrati con amore, professionalità e tanta pazienza dall’uomo buono.
Eppure c’è un’altra faccia dell’uomo, quella fatta di meschinità, capace di porre fine a una vita così preziosa andando a posizionare bocconi avvelenati, a base di metaldeide, addirittura nel giardino di casa, a Sant’Eusanio Forconese (L’Aquila), dove Kaos viveva col suo compagno umano, l’addestratore Fabiano Ettorre.
Tutto il mondo delle associazioni ha manifestato il proprio sdegno, a partire dagli Animalisti Italiani, i primi a darne notizia, denunciando: “Kaos salvava gli umani, gli stessi umani che lo hanno avvelenato. Serve un rafforzamento sulla tutela degli animali, a partire da una modifica del codice civile e penale. Il Parlamento deve prendere provvedimenti contro i casi di maltrattamento e animalicidio e rivedere le norme attualmente in vigore“.

Premio Fedeltà San Rocco: Kaos, Camilla e gli altri cani eroi

L’ultimo saluto a Kaos

Comprensibilmente distrutto il proprietario, che ha trovato l’animale morto sabato 28 luglio a mezzogiorno, denuncia: “Non ho parole, non riesco a capire un atto così orribile, per Kaos tenevo la porta di casa sempre aperta, una porta che non riesco ancora a chiudere perché spero di vederlo rientrare”.
Concludiamo spiegando che, su questa faccenda, resta ancora da capire se si tratti di assunzione involontaria da parte del cane, oppure di avvelenamento doloso, per accertarlo è stata aperta un’inchiesta da parte dell’autorità giudiziaria, in collaborazione con i servizi veterinari locali.
Sul suo profilo facebook Ettorre ha lasciato l’ultimo saluto per Kaos: “Ciao amico mio! Hai lasciato un vuoto incolmabile per mano di una persona meschina. Continua il tuo lavoro lassù,  continua a cercare dispersi, quando è servito non ti sei mai risparmiato. Corri amico mio, corri non ti fermare, un giorno ci abbracceremo di nuovo”.

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Camilla e il terremoto di Amatrice

Camilla, Border Collie del nucleo cinofilo ligure dei vigili del fuoco, la notte del sisma del 24 agosto 2016 salvò molte vite umane ad Amatrice, nel reatino, dove sono morte circa 300 persone. Se non ci fossero stati questi angeli a quattro zampe, quelle vittime sarebbero state molte di più. Purtroppo è morta il 1 giugno 2017 dopo essersi ferita durante l’ennesimo intervento di ricerca, nelle campagne di Bergeggi, nel savonese. Una grande perdita e un insegnamento di estrema generosità dal quale dovremmo imparare molto.

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Bairo, Gino e Gina salvano la vita del padrone nel bosco

A Pontedera (Pisa) tre segugi francesi rispettivamente padre di 11 anni e figli di 7 anni, hanno assistito e salvato, col calore dei loro corpi, il padrone colto da malore nel bosco.
Il calore di un abbraccio può salvare una vita? La risposta sarà implicita in questa testimonianza raccontata con un misto di orgoglio e commozione.
A fine dicembre Silvano Bertini, incoraggiato da un timido sole, decide di fare – cosa rara dopo l’intervento subito al cuore – una passeggiata nel bosco di Montecalvoli da solo con i suoi cani. Vederli correre liberi e felici è per l’ex-cacciatore un vero divertimento ma, data l’ora (le 16 circa) e la rigidità della temperatura prossima allo zero, decide di fare ritorno a casa. In quell’istante Silvano avverte un malore, la vista si annebbia e, sdraiatosi a terra, perde i sensi. Ripresosi, non riesce a usare il cellulare, non c’è campo, in quella zona, e a fatica s’incammina verso l’auto, ma cade nuovamente. Si rialza ancora, fino alla terza caduta. Per la prima volta nella sua vita, Silvano ha paura. Immobile, congelato, convinto di non poter sopravvivere, alza gli occhi da terra e vede i suoi cani che si stanno avvicinando.
Bairo si è fermato vicino alla testa, mentre Gino e Gina si sono stesi sul suo corpo. Un comportamento provvidenziale, il loro, che gli ha permesso di riprendere conoscenza e chiamare i soccorsi. Anche i medici dell’ospedale hanno poi confermato che al malore era subentrata l’ipotermia e che solo l’abbraccio dei suoi cani ha tenuto Silvano in vita. Immensa, quindi, la gratitudine nei confronti di Gino e Gina, i due gemelli figli di Bairo e dello stesso Bairo, venuto poi a mancare all’età di 11 anni. E pensare che al canile, dove il suo padrone l’aveva prelevato, era considerato un ‘soggetto pericoloso’. Qui a trionfare è proprio l’amore.

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Kiba soccorre una nuotatrice durante una gara di Triathlon

Il Terranova Kira è un cane-bagnino di 6 anni. Il suo lavoro, frutto di costante impegno e adeguata preparazione, nonché di fiducia e collaborazione reciproca col suo padrone-conduttore, ha inizio all’età di tre anni.
Dal 2014, infatti, Kiba e Simone Capucci sono un’unità cinofila con brevetto ottenuto alla Società Nazionale Salvamento. In particolare, sono una delle sette unità cinofile dell’associazione “Dei dell’acqua’’ che, oltre un anno fa, alla gara di Triathlon a Recco (Genova), ha svolto servizio di sorveglianza e assistenza ai nuotatori.
Durante la gara della prima batteria di nuotatrici, a 200 metri dalla riva, una ragazza si è trovata in difficoltà. È stata aiutata e recuperata con un intervento multiplo di Kiba insieme ai soccorritori, grazie all’uso del Rescue Can, ossia il cosiddetto “baywatch”, lo strumento del bagnino di salvataggio.

L’associazione di Kiba, oltre a svolgere annualmente esercitazioni con le Capitanerie di Porto in varie regioni italiane, porta  avanti altri progetti tra i quali l’assistenza ai portatori di handicap con l’ausilio di cani che svolgono funzione di terapisti.

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Kira salva la vita di tre persone durante un incendio

Kira, splendido Pastore Tedesco di 2 anni, è protagonista di una pagina di vita che avrebbe potuto evolversi in tragedia. Se non ci fosse stata lei, quella notte di oltre un anno fa a San Raffaele Cimena (To), la vita di tre persone sarebbe stata seriamente compromessa.
Sembra che tutto sia iniziato da un corto circuito della batteria dell’auto parcheggiata nella rimessa esterna, dove viene stipato il legname. Da lì si è sviluppato un incendio che, progressivamente, ha invaso la cascina dove vivono Kira e i suoi padroni.
Erano da poco passate le tre del mattino e, mentre tutti dormivano, Kira comincia ad abbaiare con insistenza. Inizialmente Carlo Lamberti e la moglie pensano alla possibile presenza di ladri, ma una volta alzati sentono un forte odore di fumo e scendono in cortile.
Svegliano il figlio che occupa l’altra porzione di cascinale e chiamano i soccorsi. La scena che si presenta agli occhi dei soccorritori è devastante: un muro di fumo e fiamme alte avvolgono inesorabilmente la cascina. Molte ore di lavoro per i vigili del fuoco dei distaccamenti di Torino, Chivasso, Volpiano e San Maurizio Canavese, che alla fine giudicheranno inagibile l’ala di cascina abitata dai due genitori.
Le fiamme, infatti, hanno distrutto il tetto e buona parte dei locali interni. All’iniziale disperazione di Carlo e della sua famiglia subentra un senso di gratitudine per come la situazione si sia risolta, senza feriti, né intossicati.
Ma la riconoscenza più grande va a Kira e – come ha detto bene il suo padrone ai carabinieri e ai vigili del fuoco – “non ci potrà mai essere modo per poterla ringraziare a dovere’’.

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Maya mette in fuga i ladri

Alla dolcezza di Maya, incrocio di Labrador e Lagotto, si somma un forte temperamento, virtù di cui ha dato prova una notte del febbraio di due anni fa. Maya, ha 3 anni e vive con Francesco Tagliamonte, sua moglie e i due figli di tre anni e di undici mesi al primo piano di un condominio.
È notte fonda, le 3 circa, e il ringhiare della cagnolona provoca il repentino risveglio del suo padrone. Un comportamento davvero inusuale, che spinge Francesco ad alzarsi e a fare un giro di controllo della casa. Arrivato in sala, avverte dei rumori quasi impercettibili e delle voci dietro la porta di casa.
A quel punto, guardando attraverso lo spioncino, il terrore prende forma: due banditi stavano provando a forzare la serratura mentre altri due scendevano dalle scale, tutti con il volto coperto da un passamontagna nero.
Mentre Francesco attende l’intervento delle forze dell’ordine, Maya continua, determinata come mai era stata prima, a proteggere la sua famiglia: salta contro la porta di casa e ringhia sempre più forte, fintanto che i malviventi si danno alla fuga.
Francesco non osa neppure pensare a cosa sarebbe potuto accadere senza di lei, perché i quattro stavano agendo nel modo più silenzioso possibile e di lì a poco sarebbero potuti entrare dentro casa.
Una notte da incubo superata insieme, come insieme avevano affrontato la prova dell’alluvione del 2014; la casa invasa dall’acqua, Francesco e la famiglia portati via col mezzo anfibio e Maya con l’elicottero.
Il trauma subìto ha lasciato in lei il terrore del temporale, ma questa volta, con i quattro incappucciati, il coraggio e l’istinto di protezione di Maya verso la sua famiglia umana hanno avuto la meglio.

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Sansone assiste e salva il padrone investito da un’auto pirata

In questa vicenda, che vede protagonisti un uomo e il suo fedelissimo cane, assistiamo a un prodigio compiuto da un gigante buono di cinquanta chili. Sansone, Labrador americano di 8 anni e mezzo, vive un bellissimo rapporto di grande simbiosi con il suo padrone Yari La Manna, che lo ha allevato dall’età di due mesi.
Una domenica sera, dopo una cena con amici, Yari, come d’abitudine, porta Sansone a fare l’ultimo giretto. È da poco passata la mezzanotte quando, sul ciglio della strada, Yari viene travolto da un’auto e per l’impatto crolla a terra svenuto.
L’auto che lo ha investito è sparita e Sansone è solo, con il suo padrone steso sulla strada, incosciente. Inizia allora a leccargli tutto il viso e continua finché non riuscirà a fargli riprendere conoscenza.
Questo è l’unico ricordo di Yari dopo l’impatto con l’auto: la presenza di Sansone, le sue leccate.
E questo racconterà dopo, ricoverato all’ospedale di Legnago (Vr), con diversi traumi, ferite alla testa, spalla e caviglia rotte. Il suo racconto si fa ancor più toccante e la sua voce si stringe in gola quando pensa: “…e se non ci fosse stato lui accanto a me, chissà…’’.
Invece Sansone era lì e sapeva esattamente come agire. Ha fatto in modo che il suo padrone riprendesse in fretta i sensi e riuscisse, aggrappandosi a lui, a trascinarsi via dalla strada fino a fare ritorno a casa.
Lì, ad aspettarli, la moglie di Yari, in attesa del loro primo figlio. Ora resta, fortunatamente, solo il ricordo di un brutto episodio accaduto in un periodo così felice e così delicato, e l’attesa per Sansone e il suo nuovo padroncino di tanti bellissimi momenti da vivere tutti insieme.

Leon salva la sua padrona e la casa da un incendio

Questa storia inizia nel 2015, quando i coniugi Boetti e i loro due figli, dopo la morte per vecchiaia del loro amatissimo Barboncino, hanno deciso di adottare Leon, un cagnolone fantasia di circa due anni e di trenta chili di peso, che nessuno si sentiva di prendere in adozione perché troppo massiccio ed esuberante (aveva l’abitudine di mordicchiare per gioco tutto e tutti).
Leon si è subito ambientato perfettamente nella famiglia. Un pomeriggio di dicembre del 2016 i coniugi Boetti erano impegnati a seguire un incontro di calcio del figlio minore Alessandro, mentre Leon era rimasto a casa insieme alla loro figlia maggiore Aurora di 18 anni che, terminato di studiare, si era messa a dormire.
A un certo punto, Leon ha iniziato ad abbaiare furiosamente tentando insistentemente di far scendere dal letto Aurora che, sentendolo così agitato, ha intuito che non si trattava di una semplice voglia di uscire. E infatti, non appena è scesa per le scale che dal terzo piano conducono al pianterreno, la ragazza ha visto un fumo nero e denso fuoriuscire dalla cantina: il locale della caldaia era in fiamme.
Aurora ha immediatamente chiamato i vigili del fuoco e lanciato l’allarme a tutte le altre undici famiglie dello stabile.
Grazie a Leon, dunque, Aurora e gli altri inquilini sono stati avvisati per tempo e i danni alla casa sono stati limitati. Una settimana dopo Leon ha dato nuovamente prova della sua sensibilità abbaiando per segnalare un altro incendio. Nello stabile di fronte, infatti, qualcosa aveva preso fuoco sul balcone e Leon se ne è accorto avvisando i suoi padroni. I signori Boetti hanno così potuto allertare il dirimpettaio. Due episodi di fedeltà che vanno sicuramente ricordati.

Kelsey salva il padrone caduto nella neve

Alla vigilia di due Capodanni fa, Bob, un uomo di 64 anni che vive solo in compagnia di Kelsey, un bell’esemplare di Golden Retriever femmina color miele di 5 anni, mentre guarda la tivù si accorge di non avere più legna per la stufa.
Deve andare a prenderne un po’ tra quella accatastata all’esterno ma, imprudentemente, malgrado la rigida temperatura, esce in calzoncini e ciabatte. Scivola sul ghiaccio e la caduta gli causa una compressione delle vertebre.
Grida aiuto, ma la casa è piuttosto isolata e nessuno può sentirlo. Solo Kelsey si rende conto che è successo qualcosa di grave al suo padrone e si precipita in suo aiuto come può. Gli starà accanto per 20 lunghissime ore tentando di tenerlo al caldo, leccandogli le mani e la faccia, e continuando ad abbaiare per richiamare l’attenzione.
Solo la mattina successiva, finalmente, un vicino la sente e, intuendo che può essere successo qualcosa di anomalo, arriva sul posto per verificare. Vengono così chiamati i soccorsi. Bob sarà operato, ma guarirà perfettamente. Grazie a Kelsey, preziosa e impareggiabile compagna, la brutta avventura di Bob ha avuto un lieto epilogo.

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Massimo accudisce da 12 anni Chicco, il suo Barboncino paralizzato

Esistono anche episodi di bontà umana, che vale la pena ricordare. È questo il caso di Massimo Monferrati. Chicco, il suo Barboncino nano color albicocca, all’età di tre anni ruzzolò rovinosamente per gli ultimi quattro scalini di casa e dopo due giorni manifestò paralisi flaccida agli arti posteriori e incontinenza. Operato a due ernie da un neurochirurgo, dopo un mese si rialzò sulle zampe posteriori rimanendo un “camminatore spinale”.
Avendo un giardino, la gestione è risultata meno gravosa, anche se la spremitura della vescica, quattro volte al giorno, è sempre stata necessaria, così come l’uso di pannolini in ambiente domestico.
Da oltre un anno la progressiva atrofia muscolare gli ha reso impossibile reggersi sulle zampe posteriori e l’uso del carrellino risulta impossibile per concomitanti dolori artrosici degli arti anteriori.
Attualmente i pannolini devono essere cambiati quattro o cinque volte al giorno e purtroppo il carattere di Chicco risente di questo tipo di vita. Ci vuole tanta pazienza, ma Massimo continua a dargli tutto l’amore possibile, così come fa da dodici anni a questa parte.

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Lapo, lo Shih Tzu di 3 anni, salva tutta la famiglia dalle fiamme

Arriva da Feltre, in provincia di Belluno, la storia che ha elevato il piccolo Lapo a grande eroe.
Il fatto risale a una notte del marzo di due anni fa, quando nella casa in cui vivono al piano terra i genitori di Vania Strada, proprietaria di Lapo, e ai piani superiori Vania con il marito e il figlio, si sviluppa un terribile incendio.
Era l’una e trenta del mattino, quando il sonno di Vania e di suo marito Onorato viene bruscamente interrotto. È Lapo che, fiutato l’odore di fumo, ha iniziato a guaire e a saltare sul letto grattando le lenzuola fino al risveglio dei padroni.
A quel punto, presa coscienza di quanto stava accadendo, Vania e Onorato raggiungono immediatamente la camera del figlio, già invasa dal fumo e portano tutti fuori casa, compresi i genitori che dormivano al piano sottostante.
Alla richiesta di soccorso hanno risposto prontamente i pompieri del vicino distaccamento, ma data la portata dell’incendio, viene richiesto il supporto dei vigili del fuoco di Belluno e del Basso Feltrino.
6 squadre in tutto, con vari mezzi.
La situazione era difficile da gestire: l’incendio, originatosi dalla cucina dove ci sono una canna fumaria e una caldaia, tecnicamente in ordine, si è propagato all’intera mansarda, appena ristrutturata, divorando buona parte delle strutture in legno.
Dopo un’intera notte di lavoro, i vigili del fuoco, ancora dediti in mattinata alle operazioni di bonifica della casa, affiancati da una squadra di parenti e amici che sono intervenuti a portare conforto e aiuto ai proprietari, hanno dichiarato chiuso l’intervento alle tre del pomeriggio. Quella terribile notte ha lasciato danni ingenti, difficili da quantificare, ma anche una certezza: l’intervento del piccolo Lapo ha evitato il peggio.

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I Vigili del Fuoco salvano Zoe, un Beagle intrappolato tra le rocce

I Vigili del Fuoco e, in particolare, il Nucleo Elicotteristi, sono addestrati per intervenire nelle più varie situazioni.
La loro preparazione comporta specifiche competenze e un addestramento mirato e continuo, sono utili per la loro rapidità di intervento e per la possibilità di raggiungere zone altrimenti inaccessibili.

Nel novembre 2016, nella Val Roja a Ventimiglia, due cani rincorrono un cinghiale, durante una battuta di caccia. Il primo cane rotola per oltre 100 metri e si salva per miracolo, mentre Zoe è rimasta intrappolata su un costone roccioso non riuscendo più ad andare né avanti né indietro. I soccorritori, dopo aver tentato inutilmente per molte ore di raggiungere a piedi il cane (l’intervento è durato dalle 11,00 alle 16,00), hanno chiesto l’intervento dell’elicottero Ab 412 Drago 70, che, decollato da Genova, è intervenuto con l’equipaggio completo composto da due piloti, tecnico di bordo, doppio personale Saf (Soccorritori speleo alpino fluviali), medico e infermiere, pronto a eventuali chiamate di soccorso sanitario per il quale è adibito. Dopo un laborioso intervento, i vigili del fuoco si sono calati sul posto e dopo aver imbragato il cane, lo hanno issato a bordo dell’elicottero, per poi consegnarlo al proprietario in trepidante attesa.

Le vicende che vedono protagonisti i cani eroi sono commoventi. Ti ricordi i cani che hanno ricevuto il Premio Fedeltà lo scorso anno? Leggi: I protagonisti del Premio Internazionale Fedeltà del Cane

Sai come mai la storia di San Rocco è legata a quella di un cane? Leggi: Perché San Rocco è raffigurato con un cane

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