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Il cane della prateria: il piccolo cane roditore

di Redazione Quattrozampe

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Classe: Mammalia (Mammiferi) Ordine: Rodentia (Roditori) Sottordine: Sciuromorpha (Sciuromorfi) Famiglia: Sciuridae (Sciuridi) Genere: Cynomys Specie: C. ludovicianus 

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Anche se il nome ricorda il cane, in realtà col mondo canino ha poco a che fare se non il fatto di essere estremamente socievole a attaccato al suo proprietario. È il cane della prateria, il parente più stretto dello scoiattolo. Conosciamolo insieme In natura ne esistono cinque specie diverse, ma quello che si trova solitamente in vendita è il cane della prateria dalla coda nera. La famiglia di cui fa parte è quella degli scoiattoli, ma il nome “cane” gli è stato attribuito per il verso, simile a un latrato, che emette per lanciare il segnale di pericolo. La sua zona di origine è il Nord America occidentale, dal sud Dakota al Messico del nord. Qui il cane della prateria vive in vaste aree di pianure erbose dove scava vere e proprie città, suddivise in “rioni” da barriere topografiche (alberi, rocce, strade), suddivisi a loro volta in “brigate” costituite da un maschio, fino a quattro femmine adulte e dai figli con meno di due anni.

Attaccatissimo al proprietario

Animali diurni, trascorrono la loro giornata alimentandosi, costruendo le tane e coltivando le relazioni sociali. Comunicano tra loro con undici tipi diversi di richiami, si riconoscono e si salutano toccandosi il naso e rafforzano i legami pulendosi a vicenda. Il bisogno del contatto con i propri simili è davvero grande cosicché, in cattività, il cane della prateria si lega molto al proprietario se adottato tra le 6 e le 8 settimane di vita. Al contrario degli altri roditori, infatti, ama essere coccolato, stare in grembo ed essere parte attiva della vita delle persone con cui vive, diventando a volte anche troppo protettivo.

I problemi comportamentali del cane della prateria

L’ideale sarebbe averne due, cresciuti insieme sin da piccoli per evitare scontri. Durante la stagione riproduttiva, però, il maschio può diventare molto protettivo nei confronti della femmina e presentare, quindi, problemi di aggressività. Solitamente la situazione ritorna nella norma entro un paio di mesi, altrimenti può essere risolta definitivamente con la sterilizzazione. Un altro problema comportamentale si verifica se lasciato per lungo tempo nella gabbia, senza poter esplorare l’ambiente circostante, giocare o accoccolarsi. Il confinamento continuo in gabbia e in solitudine porta, infatti, al rosicchiare incessantemente il pelo o le sbarre, con conseguenti lesioni al naso.

Le regole dell’alloggio

Per il resto il fondo della gabbia dovrà essere solido, con un’abbondante lettiera di fieno, paglia o carta, e le pareti rialzate. Da evitare il materiale polveroso poiché il cane della prateria è soggetto a gravi problemi respiratori. La sua dedizione al rosicchiare ogni cosa rende necessario che qualunque materiale sia atossico. Per lo stesso motivo è preferibile che i recipienti del cibo siano in metallo o ceramica e i contenitori dell’acqua sospesi a sifone in modo che non si rovescino e non si sporchino. È importante, inoltre, ricreare le tane con delle casette o dei tubi in pvc e in un angolo della gabbia può essere riposta una cassettina per i bisogni.

Occhio alla bilancia

La sua dieta è strettamente erbivora, ricca di fibra e povera di grassi. L’alimento principale è il fieno fresco e di buona qualità, meglio se di erbe miste, somministrando saltuariamente quello di erba medica. Attenzione al pellet che è un alimento sì adatto, ma che favorisce l’obesità cui è molto predisposto questo roditore. Per lo stesso motivo sono da evitare biscotti, cracker, semi, noccioline e altre leccornie. Completano la dieta verdura fresca e piccole quantità di frutta ben lavate e a temperatura ambiente.

Cura e salute

Le unghie in cattività tendono a crescere molto ed è quindi necessario spuntarle di tanto in tanto. Per il restoil cane della prateria non richiede cure particolari: nessuna vaccinazione, visite di controllo periodiche e l’esame delle feci per verificare la presenza di parassiti intestinali. Non è necessario lavarlo poiché è un animale molto pulito. La temperatura ideale è di 20-22 gradi e se la gabbia viene alloggiata all’esterno dev’essere riparata dal sole. Se la temperatura scende non ha un vero e proprio letargo, ma entra in uno stato di torpore. Il cane della prateria non ha difese contro le temperature troppo alte o troppo basse che ne causano la morte in pochissimo tempo. Attenzione, quindi, anche alle passeggiate fuori casa. Possiamo, infatti, abituare il nostro cane della prateria a uscire al guinzaglio (con la pettorina) a patto che questo avvenga gradualmente e fin da piccolo e in zone tranquille. In casa è necessario sorvegliarlo a vista per evitare che rosicchi cavi elettrici o sostanze tossiche e che tenti di arrampicarsi su superfici incerte, causandosi fratture delle zampe, della spina dorsale e dei denti incisivi. Quest’ultima cosa, che può sembrare banale, può avere, nel tempo, gravi conseguenze quali l’odontoma, una lesione che si sviluppa alla radice del dente e che restringe progressivamente le vie respiratorie con relativi problemi [box style=”rounded” border=”full”] Aspetti positivi • È molto socievole e affettuoso con il proprietario • La gestione e l’alimentazione sono molto semplici Aspetti negativi • È fondamentalmente un animale selvatico • Richiede molto affetto e non sopporta la solitudine • Ha bisogno di trascorrere tempo fuori dalla gabbia • Può danneggiare l’arredamento con i denti • Talvolta il maschio, se non viene sterilizzato, presenta problemi di comportamento durante il calore Errori principali della gestione • Alimentazione inadatta • Obesità • Traumi da caduta

Fonte: Sivae – Società Italiana Veterinari Animali Esotici

Di Federica Forte 
Foto Shutterstock

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