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Il senso dello skiroll per la neve

di Valentina Romanello

Il senso dello skiroll per la neve

La neve c’è, ma non si vede: anello di congiunzione tra il mondo dei pattinatori e quello dei fondisti, lo skirollista, atleta che usa quell’attrezzo con le ruote – lo skiroll – per scivolare sull’asfalto come nello sci di fondo, porta la neve nel cuore.

E ora che scopriamo esistere perfino la versione di skiroll per lo sterrato, nuove speranze arrivano anche per i cinofili più sportivi.

Cane che si morde la coda

Segue la parabola dello sci di fondo, lo skijöring, bellissimo sport in cui si pattina sugli sci legati al proprio cane. Si pattinerebbe, se cambiamenti climatici e limiti normativi non impedissero l’allenamento, inibendo l’iscrizione alle gare e, dunque, l’organizzazione degli eventi. Insomma, il movimento in toto. Troppo poca la neve per praticarlo con la giusta regolarità (richiede molto feeling con il compagno), e quando fiocca la situazione non migliora: le norme vigenti sulle piste da sci di fondo negano l’accesso ai cani, anche legati. Perché il quattro zampe nello skijöring non corre certo libero: una linea ammortizzata – come quella usata nel canicross – lo lega alla cintura del proprio amico.

Attività a secco di neve

E al mondo Dryland, quello su terra di canicross (corsa con il cane), bikejoring (mountain bike) e dog scooter (monopattino), lo skijöring (sci di fondo), fiabesco sport cinofilo on snow, è indissolubilmente legato. Anzi, ne è predecessore quanto lo sleddog, attività su slitta. Inizialmente proposte per l’allenamento “a secco”, in assenza di neve, negli anni le discipline su terra hanno acquisito un’identità propria, a volte scalzando, anche a causa dei cambiamenti climatici, quelle su neve. Tra queste lo skijöring che ricalca la parabola discendente (anzi, mai crescente) dello sci di fondo, per motivi comuni: la scarsa neve e le norme che regolano la viabilità su strada. Ma lo sci non si dovrebbe praticare in pista?

Il senso dello skiroll per la neve

Rotelle fuori posto per lo skiroll

Se nello skiroll, attrezzo su rotelle per simulare su asfalto lo scivolamento degli sci in pista, si era trovata un’opzione allenante per la stagione sempre più calda del fondo, nemmeno quello ci è stato concesso, perché il codice della strada ne vieta l’uso, sia entro la carreggiata che sulle ciclabili. Ma una risposta, tanto per il puro sci quanto per lo skijöring, arriva dall’offroad.

Perché sì, lo skiroll esiste anche nella sua versione fuori strada.

Così la possibilità di allenamento va al di fuori dei circuiti asfaltati e, dunque, sull’unica tipologia di fondo – quello sterrato – concessa per il Dryland.

Simulazione con i fiocchi

Niente meno di un campione – Matteo Tanel, vincitore della Coppa del mondo di skiroll – per un primo esperimento, che lo ha visto protagonista insieme al Dalmata Boston, mascotte del team Dog Triathlon che, sotto l’egida della Federazione italiana sport cinofili, promuove le discipline afferenti al mondo canicross. L’attrezzatura? Un paio di skiroll all terrain, da sterrato. Quindi scarpe da skating, la tecnica pattinata in cui si procede a gambe aperte; poi attacchi, bastoncini, protezioni per le ginocchia, occhiali, guantini e casco.

Il senso dello skiroll per la neve

Caro Babbo Natale

Imbrago per il cane – di quelli per il traino – oltre a linea ammortizzata a unirne l’estremità alla cintura dello skirollista attraverso un moschettone, preferibilmente a sgancio rapido. Serve un freno, del quale finora non si era sentito il bisogno, ma che in presenza del cane risulta indispensabile. Ci stanno lavorando e ormai è solo da lanciare sul mercato. Perché nell’era del riscaldamento globale “hanno rubato i nostri sogni”, come direbbe l’attivista svedese Greta Thunberg, e anche la nostra neve. Una volta l’avremmo chiesta a Babbo Natale. Ma se certi miracoli, ahinoi, non si possono più fare, quest’anno potremmo accontentarci di un bel paio di skiroll. Da sterrato.

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