Sogno: dalla strada al Parlamento

di Maria Paola Gianni

Sogno

Un degno ambasciatore che rappresenta in modo gentile ed educato il mondo animale? È presto detto: Sogno. Meticcio di circa sei anni, abbandonato da un cacciatore, preso a calci da alcuni ragazzini, trovato moribondo circa cinque anni fa ad Amatrice (Rieti), sotto la Torre Civica, con una grave ernia diaframmatica, salvato in extremis, operato e felicemente adottato.

Il nostro “onorevole quattro zampe” è anche miracolosamente sopravvissuto al terremoto di Amatrice lo scorso 24 agosto. E proprio lui è il primo cane, in Italia e forse in Europa, ad essere entrato nella sala conferenze di un Parlamento.

L’on. MichelaVittoria Brambilla, ex-ministro di Forza Italia e presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, si è presentata di recente alla Camera dei Deputati con il simpatico e irresistibile quattro zampe, quale “testimonial” di una battaglia di civiltà: mettere in Costituzione la tutela dell’ambiente, la difesa degli animali e il rispetto dei loro diritti, spiega la deputata.

Sogno

Animali e costituzioni europee

In Svizzera”, continua, “c’è un articolo dedicato alla protezione degli animali e ci sono addirittura disposizioni molto moderne contro la manipolazione genetica. L’articolo 20 della Costituzione tedesca cita esplicitamente il patrimonio naturale e gli animali, da tutelare anche “per responsabilità verso le future generazioni”. In Austria la “protezione degli animali” è dal 2005 “materia federale”, sottratta alla competenza delle regioni. Trovo davvero strano che a citare gli animali nella Costituzione per tutelarli non abbia ancora pensato l’Italia”.

L’Italia è indietro

Da questo punto di vista, la riforma costituzionale andata al referendum è stata un’occasione perduta.

Si sarebbe potuto modificare lo status giuridico degli animali e adeguare la Carta fondamentale al cambiamento in atto. Non è successo”, prosegue l’on. Brambilla, “Nel testo approvato non c’è traccia della mia richiesta, formalizzata con una proposta di legge e sostenuta dalle principali associazioni di protezione animale, di introdurre modi che che elevassero i livelli di tutela degli animali, come l’esplicita inclusione della materia tra quelle sottoposte alla potestà esclusiva dello Stato. Non è stata accolta neppure la proposta di costituzionalizzare il riconoscimento degli animali come esseri senzienti già contenuto nel Trattato sul funzionamento dell’Ue. Il testo che avevo predisposto col contributo delle associazioni era davvero innovativo: Gli animali sono esseri senzienti e la Repubblica ne promuove e garantisce la vita, la salute e un’esistenza compatibile con le loro caratteristiche etologiche”.

No all’abolizione del corpo forestaleSogno

Al contrario, “questa riforma della Costituzione continua a considerare gli animali solo come oggetti, semplici cose e non esseri viventi, nega le tutele alle quali avrebbero giusto diritto. Nè si possono accettare i recenti provvedimenti devastanti per la difesa dei diritti degli animali: l’abolizione del Corpo forestale dello Stato, l’eliminazione della Polizia provinciale (specializzata nella vigilanza venatoria), l’improcedibilità per tenuità del fatto (che cancella decenni di battaglie animaliste regalando, di fatto, l’impunità a chi maltratta o uccide animali), via libera alle leggi regionali che prevedono stragi di ungulati (dai cinghiali ai caprioli), la legge sull’eradicazione della nutria, il mantenimento della barbarie dei richiami vivi (si allevano ancora uccelli a questo scopo), la deroga al divieto di caccia sulla neve, la possibilità di caricare con più cartucce (fino a 5) le armi semiautomatiche per la caccia al cinghiale e altri regali alle doppiette. Votare sì renderebbe la vita ancor più facile alle lobby a discapito dei più deboli, come gli animali”.

 

 

A cura di Maria Paola Gianni

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