Pubblicità
Pubblicità

I cani che fiutano i tumori e il naso elettronico

di Redazione Quattrozampe

cani-che-fiutano-i-tumori

Secondo uno studio condotto in California sui cani che fiutano i tumori,  il miglior amico dell’uomo sarebbe in grado di riconoscere il cancro nell’uomo. Dal suo olfatto è nato il “naso elettronico”, sperimentato in Italia.

Che il fiuto dei cani sia eccezionale non è una novità. Lo è invece la loro capacità nel riconoscere i tumori dell’uomo. La conferma ci arriva dalla scienza, tanto che i ricercatori, dopo aver accertato i risultati eccezionali ottenuti con l’olfatto dei cani, hanno progettato “il naso elettronico” per rilevare i tumori. Una scoperta davvero sensazionale.

Studio californiano

Tutto è partito alcuni anni fa da uno studio condotto in California dai ricercatori della Pine Street di S. Anselmo, guidati dal dr. McCulloch: mostra che il fiuto dei cani può essere più preciso di un esame di laboratorio, nel rivelare un tumore allo stadio iniziale. Hanno fatto annusare ai cani 55 campioni di aria espirata da malati di tumore polmonare, 31 di donne con tumore al seno e 83 con aria di volontari sani. I malati non avevano assunto farmaci antitumorali, che avrebbero alterato il loro alito e nessuno degli sperimentatori sapeva quale fiala l’animale stesse annusando. Il risultato è stato sorprendente: i cani hanno reagito correttamente nel 90 per cento dei casi.

L’esperimento ha fornito un’ulteriore conferma all’ipotesi dei cani che fiutano i tumori: tutti gli animali hanno sempre riconosciuto come “malato” l’urina di un volontario che i medici ritenevano sano: sottoposto a esami approfonditi, l’uomo ha scoperto di avere un tumore renale in fase precoce. In Italia la Fondazione Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, col supporto dell’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro, sta conducendo una ricerca sull’efficacia del “naso elettronico” per la diagnosi precoce dei tumori polmonari e gli scienziati ne hanno messo a punto uno in grado di fare una diagnosi tumorale.

Gli studi all’Istituto Tumori Milano

A condurre lo studio il professor Ugo Pastorino, direttore di chirurgia toracica dell’Istituto Tumori di Milano, che ci conferma: “Ad alcuni anni dall’inizio di questa ricerca i risultati sono molto promettenti. Sono davvero contento, perché questa ricerca potrebbe aprire dei fronti completamente nuovi nel campo della diagnosi dei tumori su base biologica e con una metodica completamente nuova, perché non richiede l’uso nocivo di radiazioni”.

Altri paesi lavorano a questo progetto? “Anche in Israele e Usa stanno sperimentando il naso artificiale per la diagnosi precoce dei tumori, ma l’Italia è in pole position.” Quanto ai cani, precisa: “Sono molto grato a loro per aver stimolato la ricerca, suggerendoci vie nuove per la diagnosi della malattia. Questo potrebbe rivelarsi molto utile per l’umanità. La sensibilità dei cani è ormai appurata, possiedono fenomeni naturali che l’uomo non ha la capacità di avvertire. Sentono gli ultrasuoni e le radiazioni, è grazie a loro che è partita questa ricerca”. Beh… è un po’ come dire ‘date a Cesare quel che è di Cesare’.

Il naso elettronico

Ma cos’è esattamente il naso elettronico? E’ uno strumento di piccole dimensioni, portatile, collegato a un PC, che gestisce i dati raccolti. Si tenta di riprodurre la funzione del sistema olfattivo dei mammiferi, che nel naso hanno diversi recettori (nell’uomo 388, nel cane 880, nel topo 1037). Il naso artificiale è composto da tre parti: la matrice dei sensori chimici per rilevare l’odore, il sistema di elaborazione (un comune personal computer), il riconoscimento e la classifi cazione degli odori. L’apparecchio analizza il contenuto dell’aria e quindi anche del respiro.

Negli ultimi anni l’uso del naso elettronico si è molto evoluto, grazie ai costi contenuti e alla moltitudine di applicazioni in cui può essere adoperato. Come il monitoraggio ambientale, quello alimentare per il controllo degli alimenti, e addirittura quello sensoriale per riconoscere l’annata e la qualità di vini pregiati. Non a caso la Coca Cola company lo utilizza per rendere omogeneo il suo prodotto. Nell’industria farmaceutica è usato per rilevare odori sgradevoli nei medicinali. Lo strumento può essere impiegato in una centrale nucleare per monitorare le apparecchiature di controllo e individuare malfunzionamenti dei dispositivi. Infine la Nasa lo impiega nelle missioni spaziali per l’analisi dell’atmosfera interna ed esterna delle navette. Nella ricerca medica il naso elettronico è utilizzato per individuare molte patologie: diabete, tubercolosi, epatite A, anomalie nel sistema polmonare e cardiovascolare e, come già scritto, nella diagnosi precoce dei tumori.

Per il dottor Calcini “sarebbe poco intelligente non sfruttare l’opportunità che ci offre il progresso, ma la soluzione migliore oggi è l’integrazione, nessun studioso finora ha avuto la presunzione di annullare il lavoro dei cani, anche perché i sensori artificiali non sono ancora così sofisticati. L’olfatto del cane è il modello principe nell’elaborazione dei nasi artificiali”.

Di Marinella Meroni

Foto di Roberto Della Vite

Pubblicità

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti