Romania: reintrodotta l’eutanasia per i cani randagi

di Redazione Quattrozampe

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Il Parlamento Romeno ha approvato il 10 settembre una legge che autorizza l’eutanasia per i cani randagi, il cui numero, sempre crescente (nella sola Bucarest se ne contano oltre 50 mila), provoca grande preoccupazione nella popolazione.

Dopo essere rimasta bloccata per due anni presso la Commissione per gli Affari Pubblici, la nuova legge per la gestione del randagismo è stata approvata a tempo di record dal Parlamento con la grande maggioranza dei voti. A nulla sono valse le pressioni degli animalisti né le centinaia di manifestanti fuori dal parlamento.

La legge in questione prevede  la soppressione dei cani dopo 14 giorni dalla cattura – se il padrone non si fa vivo – a meno che le amministrazioni non abbiano le risorse per mantenerli all’interno dei canili per un periodo maggiore.

Il provvedimento circa l’eutanasia per i cani randagi è stato adottato una settimana dopo la morte di un bambino aggredito da un branco di cani randagi in un parco di Bucarest, dopo che, domenica scorsa centinaia di persone avevano manifestato nella capitale chiedendo alle autorità di trovare una soluzione al fenomeno dei cani randagi.

Facendo leva sull’ondata emotiva provocata dalla terribile morte del bambino, infatti, tutti i partiti politici – anche quelli che precedentemente si erano dichiarati favorevoli ad un approccio diverso – hanno votato a favore della legge pro-uccisioni. Solo pochi sindaci hanno preso posizione contro l’eutanasia dichiarando di non considerarla uno strumento efficace per la risoluzione del problema del randagismo.

“Il comune di Bucarest ha ucciso 144.000 cani dal 2001 al 2007 – afferma Sara Turetta, presidente di Save the Dogs – e ha speso 14 milioni di euro per l’attuazione del programma. Dopo che la legge contro le uccisioni venne approvata nel 2008, l’Amministrazione Pubblica ha continuato a spendere oltre 3 milioni di euro all’anno, finiti nelle casse del dipartimento per il randagismo, effettuando non più di 6.000 sterilizzazioni all’anno, un numero assolutamente ridicolo. Ora tutti dichiarano che la strategia della sterilizzazione ha fallito ma questa misura non è stata applicata in maniera intensiva e tutte le altre indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della UE sono state ignorate”.

La nuova legge cancella i principi sanciti nella legge 9/2008 che proibiva l’eutanasia su animali sani e socievoli e, di fatto, riporta la Romania al 2001, quando un’ordinanza simile permise per ben 7 anni l’uccisione di centinaia di migliaia di cani in tutto il Paese. Anche se quella misura si è dimostrata del tutto inefficace, la Romania ha preferito ignorare la Convenzione Europea sugli Animali da Compagnia – la quale certifica chiaramente che l’eutanasia non è uno strumento efficace per risolvere il problema – nonché la Dichiarazione Scritta 26/11 promulgata proprio da due europarlamentari romeni, Daciana Sarbu e Adina Valean, rimaste paradossalmente in silenzio durante questi giorni.

Fonti www.savethedogs.eu e www.lastampa.it

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