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Il rapimento di Skipper viene risolto grazie ai social

di Redazione Quattrozampe

Il rapimento di Skipper viene risolto grazie ai social

36 ore di apprensione per Skipper, un setter rapito a Venezia il 26 novembre scorso e ritrovato, grazie al tam tam su Facebook e Whatsapp, a Chiasso in Svizzera. La padrona, Chiara Fenzo, ha ringraziato, sempre sui social, le migliaia di utenti che hanno condiviso il post del rapimento di Skipper.

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Il setter Skipper era a spasso per la città lagunare con la sua dog sitter, che, per pochi minuti, aveva legato il cane fuori da un negozio per una veloce commissione.

Pochi minuti sono bastati per il rapimento di Skipper.

Skipper è sparito e la dog sitter, in lacrime, ha dovuto avvertire subito la proprietaria Chiara Fenzo.

La famiglia di Skipper, oltre a denunciare il fatto alle Forze di Polizia, lancia un appello su  Facebook. Il noto social non si nega alla richiesta di aiuto e, in poche ore, supera le 5.000 condivisioni.

La prima segnalazione social sul rapimento di Skipper, che risulta attendibile, arriva subito: cane e rapitore sono avvistati in zona Piazzale Roma a Venezia; poi, ancora, altre  segnalazioni: stazione di Milano, stazione di Como e altre in diretta, con tanto di foto dei viaggiatori-social, dal treno per Lugano.

La Polizia Ferroviaria, grazie alle social-segnalazioni, riesce a individuare e fermare il rapitore di Skipper a Chiasso, in Svizzera, e a prenderlo in consegna.

Quando la Polfer lo ferma, l’uomo, dallo spiccato accento dell’Est, dà in escandescenze.
In un secondo momento, risulta che si tratta di una persona senza fissa dimora e che sostiene di aver preso il cane per esibirlo e chiedere l’elemosina.

Nel frattempo, Skipper viene affidato alle volontarie svizzere, ancora confuso e frastornato.

Chiara Fenzo, la proprietaria di Skipper, arriva a Chiasso e posta immediatamente su Facebook le foto che mostrano la gioia di Skipper salvato dal suo rapitore.

I dati diffusi da Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) sono sconfortanti: ogni 15 minuti, in Italia, viene rapito un cane.

Un business milionario per i nomadi: li prelevano da casa oppure li “scippano” per strada davanti agli occhi del proprietario. La fine di questi animali è, spesso, tragica: arrivano nei paesi dell’Est e, quando non sono rivenduti nel Nord Europa, rischiano di finire vittime della vivisezione clandestina oppure sono sfruttati come corrieri della droga.

Grazie ai social network, questa volta, si è riusciti a dare un lieto fine a una storia triste, che deve preoccupare i tanti proprietari di animali che, per pochi attimi, lasciano incustoditi i loro amici a quattro zampe.

Approfondimenti

La storia, a lieto fine, del rapimento di Skipper, ci pone davanti a questa domanda: Patentino del cane, sì o no? Diritti e doveri dei proprietari di cani impegnativi e non

Sempre a proposito della tragica fine dei cani rapiti, leggi Basta maltrattamenti sugli animali. Il rapporto di Zoomafia.

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