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Segugio Italiano

di Giada Rigolli

Segugio Italiano

La sua è un’eleganza vecchio stile, un corpo longilineo e ben costruito, forgiato da una vita aspra e difficile da sempre al servizio dell’uomo. Anche se è tutto orecchie, è il suo nasone iperattivo ciò che lo contraddistingue e per il quale viene apprezzato in tutto il mondo. Ci mette sempre il cuore in quello che fa ed è da sempre al fianco dei cacciatori, i quali spesso non ricambiano la sua devozione, anzi… molte volte lasciano inguaribili cicatrici nella sua anima

Del gruppo 6 delle razze EnciSegugi e cani per pista di sangue” fanno parte ben 73 cani, tra cui quattro sono italiane: Segugio Maremmano, Segugio dell’Appennino, Segugio Italiano a pelo raso e Segugio Italiano a pelo forte. Seppur tra le 73 razze esistenti ci sia una grande varietà morfologica, le caratteristiche fisiche tipiche del segugio accomunano tutte le razze appartenenti al gruppo 6. Le orecchie, inconfondibili e iconiche, sono sempre lunghe e pendenti e, quando il Segugio cerca con il naso a terra, fungono da convogliatori per incanalare gli odori verso il naso. I fisici sono atletici e forti, le code sono lunghe e i nasi superlativi, capaci di odorare tracce di selvatico di giorni precedenti e seguirle per chilometri.

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È, dunque, questa la parte fondamentale di simili cani, è l’essenza del Segugio, lo ha reso una risorsa importantissima per i cacciatori da secoli. Durante la cerca questo cane si dimentica del mondo e di ciò che lo circonda e spesso si concentra al cento per cento sul lavoro e diventa pure sordo ai richiami urlanti del padrone

Articolo pubblicato su Quattro Zampe febbraio 2021

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