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Come abituare il cane alle visite dal veterinario

di Redazione Quattrozampe

Come abituare il cane alle visite dal veterinario

“Sembra sapesse che stavamo venendo qui”, “Non vuole neanche più passare per questa strada”, “Se vede un camice bianco diventa aggressivo”, sono alcune delle frasi che i proprietari di molti cani riferiscono al veterinario.

Le visite veterinarie sono notoriamente eventi estremamente stressanti per i cani e molti manifestano segnali di tensione appena comprendono dove il proprietario li sta portando o, al più tardi, durante l’attesa o la visita stessa.

Alcuni cani cercano di scappare o si immobilizzano e tremano, altri ricorrono a comportamenti aggressivi. L’aggressività manifestata nei confronti del veterinario è certamente una forma difensiva, correlata alla paura della visita o al dolore causato dalla manipolazione.

Moltissimi cani sono aggressivi solo ed esclusivamente dal veterinario e questo evidenzia quanto per loro sia difficile sopportare questo evento. Gestire cani aggressivi in ambito clinico è pericoloso sia per il veterinario che per il cane che rischia di essere sedato affinché sia possibile condurre gli esami del caso.

Ogni volta che il cane vive un’esperienza negativa in ambulatorio il problema tende a peggiorare e le visite diventano sempre più complesse. Inoltre, molti cani sviluppano anche delle forme di “mal d’auto” conseguenti all’apprensione che il cane vive in macchina, potenzialmente associata al “drammatico” viaggio.

La paura e l’ansia delle visite veterinarie compromettono il benessere del cane, sia psichico, nel momento il cui viene bloccato o visitato forzatamente, sia fisico, legato alla riduzione delle visite di controllo che vengono spesso evitate o alla difficoltà di somministrare terapie. Lo stato del benessere del cane è importante anche per un esame clinico accurato, in quanto i parametri fisiologici possono essere modificati in un animale stressato.

Uno studio sullo stress dei cani quando vanno dal veterinario

Come abituare il cane alle visite dal veterinario

Un recente studio di Chiara Mariti (Università di Pisa) ha esaminato un alto numero di cani per analizzare quali erano i comportamenti più frequentemente esibiti e quali i fattori, legati al veterinario o al proprietario, che influenzavano la risposta del cane.

Dai risultati dello studio si evince che la stragrande maggioranza dei cani mostra segni di stress durante la visita e almeno il 50% dei cani comincia a mostrare segnali di tensione in macchina o addirittura a casa. La maggior parte dei proprietari riesce a toccare il proprio cane ovunque e a somministrare terapie, ma quelli che non ci riescono tendono a sgridare il cane per cercare di obbligarlo a lasciarsi toccare.

Sul tavolo della visita, il 73,2% dei cani sembra provare disagio e mostra comportamenti come:

  • tentativo di saltare giù dal tavolo (31,8%),
  • tentare di essere preso in braccio (21,0%),
  • tenere la coda tra le gambe (18,0%),
  • tremare (16,8%).

Quando il veterinario si avvicina, la maggioranza dei cani (63,2%) è tesa ma non aggressiva, l’11,2% è aggressivo (ringhia o cerca di mordere) e solo il 25,6% non mostra segni di disagio.

Solo un terzo dei cani (36,8%) sembra tollerare ogni tipo di trattamento clinico dal veterinario. I trattamenti meno tollerati sono: la misurazione della temperatura (22,4%), il prelievo del sangue (18,2%), le iniezioni (17,4%) e l’esame delle orecchie (15,2%). L’aver subìto un trattamento doloroso comporta un aumento della manifestazione di comportamenti aggressivi verso il veterinario in meno della metà dei cani. Prima dell’esame la maggior parte dei veterinari parla con i cani, li chiama per nome e li accarezza. Solo il 5,7% dei veterinari visita i propri pazienti immediatamente e questo atteggiamento è risultato essere in associazione con una maggiore agitazione in sala d’attesa e sul tavolo visita. I cani che non hanno ricevuto visite veterinarie quando erano cuccioli sono quelli che meno accettano di essere toccati dai loro proprietari e che più frequentemente mostrano segni di tensione durante la visita. I cani che vengono rimproverati se non accettano un trattamento da parte dei proprietari mostrano più frequentemente comportamenti aggressivi verso il veterinario. Secondo i proprietari, un’alta percentuale di cani appare stressato in tutte le fasi esaminate dallo studio: nella sala d’attesa, nella sala visita e durante la visita e, addirittura, tre quarti dei cani appaiono a disagio durante la visita.

Come aiutare i cani a sopportare il veterinario?

Come abituare il cane alle visite dal veterinario

Cosa possiamo fare per aiutare il nostro cane a sopportare meglio le “manipolazioni” a scopo medico? I risultati di questo studio suggeriscono anche che alcuni fattori relativi al comportamento dei proprietari e dei veterinari influenzano i comportamenti e il benessere dei cani durante la visita veterinaria.

Se i cani non sono stati visitati da un veterinario da cuccioli, se non accettano le terapie da parte dei loro proprietari e se sono stati rimproverati quando rifiutano un trattamento, sono più a rischio di ricorrere a un comportamento aggressivo presso la clinica veterinaria. Per garantire il benessere del cane e la sicurezza delle persone durante un esame veterinario, sarebbe utile abituare il quattro zampe alla clinica veterinaria, nonché a essere sottoposto a terapie e a pratiche cliniche comuni.

Questo studio ha anche rilevato che il tentativo di intervenire su un problema già esistente (cane già pauroso o aggressivo) attraverso l’uso di rinforzi (es. cibo o carezze) nella sala visita è stato spesso inefficace.

La prevenzione è la soluzione migliore

La prevenzione sembra, quindi, essere la chiave per il miglioramento del benessere dei cani presso la clinica e i veterinari dovrebbero sottolineare ai proprietari l’importanza di abituare il cane fin da cucciolo a farsi toccare in tutto il suo corpo e a tollerare le pratiche meno sopportate, come la misurazione della temperatura e l’esame delle orecchie.

Giocare come se si fosse dal vet

Con i cuccioli si può “giocare al veterinario”, abituando i piccoli a essere manipolati (magari addirittura su un tavolo) premiandoli calorosamente dopo ogni finto esame clinico. Inoltre è stato visto che, se il cucciolo vive un’esperienza positiva la prima volta che incontra un nuovo stimolo, dopo è più difficile che sviluppi paura in relazione a quello stimolo.

Portarlo dal veterinario senza fare esami o visite

Così, per garantire al cucciolo esperienze felici nell’ambulatorio veterinario, molti medici chiedono ai proprietari di portare il cucciolo in ambulatorio spesso, ma solo per salutare lo staff e ricevere qualche premietto. Questa buona regola dovrebbe essere seguita per tutta la vita del cane, riduce la possibilità che la struttura sia associata a eventi negativi e potenzia la predisposizione del soggetto ad andarci.

Puppy party negli studi veterinari

Alcune cliniche veterinarie propongono regolarmente dei “Puppy Party”, si tratta di incontri collettivi senza struttura fissa, indirizzati all’accoglienza dei proprietari, che ricevono dei preziosi consigli circa la crescita dei loro cani e dei cuccioli, che giocano e si divertono sotto l’occhio di personale esperto.

Auto e trasportino usati regolarmente

La prevenzione deve interessare anche i viaggi in auto e l’eventuale utilizzo del trasportino, che il cane non deve associare alle visite, ma che anzi deve essere abituato a conoscere e apprezzare.

Meglio attendere fuori che in sala d’attesa

Attenzione alla sala d’attesa. È proprio qui che molti cani cominciano ad agitarsi. Se la sala d’attesa è piccola o piena, se non rispetta lo spazio individuale di ciascun cane o se il cane è preoccupato anche dalla presenza di altri animali è molto meglio aspettare fuori e magari fare una bella passeggiata o dei giochi di ricerca olfattiva che aiutino il futuro paziente a rilassarsi.

Scegliere gli orari meno affollati

Se esistono dei problemi specifici in sala d’attesa è necessario parlarne con il veterinario che aiuterà il proprietario a trovare la soluzione più adatta a lui e al suo amico magari spostando la visita in orari più tranquilli o gestendola attraverso una prenotazione precisa. Molti veterinari sono ormai attenti al benessere psichico dei loro pazienti e formati per essere in grado di svolgere la maggior parte delle procedure riducendo al minimo lo stress.

Attenzione da parte del veterinario

Il veterinario deve essere attento al modo in cui si muove e parla, ai tempi, alle distanze, a contenere, se necessario, il cane nel modo meno traumatico possibile. Stanno sempre più prendendo piede programmi internazionali che permettano, anche ai proprietari, di riconoscere veterinari opportunamente formati in tal senso e che potrebbero arrivare presto anche in Italia. L’attenzione prestata dal veterinario al cane è stata correlata, nello studio di Chiara Mariti (Università di Pisa), alla calma del cane nella sala d’attesa e sul tavolo visita. Questo risultato suggerisce che i veterinari sono in grado di ridurre lo stress e l’aggressività in un cane che viene visitato ed è necessario che facciano sempre attenzione al loro comportamento nei suoi confronti.

Regalare sempre un premietto

L’uso del cibo e di premietti appetibili è un enorme aiuto per i cani golosi, soprattutto in ambito preventivo. Non solo il cibo può migliorare la percezione che il cane ha di una specifica situazione, ma può anche avere su di lui un effetto calmante. Lo staff della clinica può dare dei premietti al cane durante la visita o il proprietario stesso può portare con sé un kong ripieno e, se possibile in relazione alle procedure necessarie, tenere il cane felicemente occupato e distratto.

Rispettare sempre i tempi del cane

Ma se il cane è troppo spaventato o addirittura aggressivo? C’è solo una regola con i cani problematici: rispettare i loro tempi. Questi cani hanno bisogno di tempo, per affidarsi e per rilassarsi ed è necessario tutelarli il più possibile.

Lasciare al cane la libertà di esplorare

La raccolta anamnestica, per esempio, può essere svolta  con il cane libero di esplorare l’ambulatorio o almeno libero di rilassarsi un po’, in modo che non sia immediatamente visitato o costretto ad aspettare su un tavolo di metallo (freddo e scivoloso) che la “tortura” abbia inizio.

Portare un oggetto familiare

Molto meglio, per alcuni soggetti, che la visita si svolga sulla copertina del cane opportunamente portata da casa e, se necessario, eseguita per terra e non sul tavolo. Movimenti lenti, carezze e toni dolci completeranno il quadro.

Il proprietario deve mantenere la calma

Anche il proprietario, però, deve riuscire a control lare la propria ansia e gestire la sua apprensione, solo se è davvero calmo e rilassato il suo tono pacato sarà in grado di rassicurare il cane, altrimenti apparirà solo incongruente e il suo cane si preoccuperà ancora di più.

Se il cane è terrorizzato

Se il cane dovesse essere terrorizzato o eccessivamente aggressivo e se la condizione clinica lo permette, è consigliabile fare un passo indietro. Ricominciare a frequentare l’ambulatorio senza esiti negativi, ma solo per vivere momenti piacevoli e abituare a casa, con pazienza, gradualitàe positività, il cane all’uso della museruola.

Abitudine alla museruola

Un cane abituato alla museruola può entrare già in ambulatorio indossandola, questo permetterà a tutto lo staff di rilassarsi e il paziente non sarà sottoposto a stressanti lotte contenitive.

Non usare le maniere forti

Mai e in nessun caso possono essere accettate manovre coercitive o modalità aggressive da parte di proprietari o staff. Una gestione dura e rude di un cane che usa l’aggressività solo perché terrorizzato non farebbe che peggiorare ulteriormente la sua emotività e la percezione che egli ha del contesto ambulatoriale. In commercio esistono dei prodotti farmacologici, feromonali e nutraceutici che possono aiutare i cani a rilassarsi in tutte le fasi della visita, basta chiedere consiglio al proprio veterinario.

Lo stress per le visite veterinarie può peggiorare a ogni esposizione e alla fine comportare implicazioni gravi sul benessere fisico e mentale dei cani. Ma c’è tanto che si può fare per prevenire o anche per migliorare la loro percezione di un evento che, un po’ alla volta, potrebbero anche imparare ad apprezzare.

 

Di Ludovica Pierantoni – Medico veterinario, dipl. Ecawbm, specialista in Etologia applicata e benessere degli animali, master in medicina comportamentale, resp. Can SSDRL Napoli

 

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