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Fermi tutti, sfila Briciola! Il cane mascotte

di Maria Paola Gianni

Fermi tutti, sfila Briciola! Il cane mascotte

Roma, 3 marzo 2015, giorno dell’insediamento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A nessuno è permesso di sbagliare.

Entra la macchina presidenziale dal portone del Palazzo del Quirinale ed esce Mattarella. La mascotte Briciola anticipa tutti e in modo particolare la sequenza degli ordini per la resa degli onori, si antepone al Presidente della Repubblica lungo la guida rossa a lui riservata, e fa una bella capriola proprio davanti a lui. “In un attimo ho visto l’espressione del Presidente illuminarsi in un misto di curiosità, simpatia e divertimento”, ricorda Fabio Tassinari, maresciallo maggiore dei Carabinieri, classe 1969, appassionato di studi musicali (oboe e strumentazione per banda), musica militare e opera lirica – anche ideatore dell’App “Operadvisor”, per divulgare proprio l’opera nel mondo, presente in ben 136 Paesi – e, dal 2001, Comandante della Fanfara a Cavallo.

Ma chi è il cane Briciola?  È nata il 5 giugno 2013: questo è un particolare molto importante, perché il giorno della fondazione dell’Arma dei Carabinieri cade proprio il 5 giugno. “È una meticcetta che ci è stata regalata da una delle famiglie che frequentavano l’attività di ippoterapia nella nostra caserma ‘Salvo d’Acquisto’ a Roma”, spiega Tassinari, “quando è arrivata al 4° Reggimento Carabinieri a cavallo non avevamo certo fatto caso alla coincidenza della data anche perché, subito dopo che è stata adottata, non eravamo nemmeno sicuri che lei sarebbe diventata l’erede di Lady, la precedente mascotte. Altri cani ci hanno provato, purtroppo con scarso successo”.

Il cane Briciola entra a far parte ufficialmente del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo a metà marzo 2014, non aveva neanche un anno. Debutta come cane mascotte alla cerimonia del bicentenario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri il 5 giugno 2014, proprio il giorno del suo compleanno.

Come è stato l’ingresso del cane al 4° Reggimento dei Carabinieri? E il suo debutto ufficiale è andato bene?
Come in un vero e proprio arruolamento è stata accuratamente visitata dai nostri veterinari che l’hanno giudicata “idonea al servizio”. Ha sorpreso tutti per l’innata capacità di apprendimento. Il debutto è stato veramente degno di essere ricordato in una cerimonia che si ripeterà solo fra un secolo! Quando Briciola si è esibita per la prima volta era ancora in vita, sebbene in pensione, la precedente mascotte Lady. All’epoca non ci è sembrato rispettoso far indossare a Briciola il mantello (il termine che noi usiamo è “piccola gualdrappa”) da cerimonia utilizzato da Lady: per questo motivo le prime cerimonie sono state fatte col mantello appartenuto alla mascotte vissuta prima di Lady, ovvero la “piccola gualdrappa” di Birba, altro cane leggendario dell’Arma dei Carabinieri. Attualmente Briciola ha una propria mantella che le è stata confezionata “su misura”.

briciola cane mascotte dei carabinieri

È stato difficile insegnarle il ruolo?
Ricordo che la referente del progetto di ippoterapia, che svolgeva l’attività all’interno della nostra Caserma “Salvo d’Acquisto” (la onlus “Io e il cavallo”), nel marzo del 2014 mi informò che la famiglia di una sua paziente aveva una cucciolata di cani che non riusciva più a gestire, chiedendomi se si poteva tentare di farne diventare una la nostra mascotte. Non dissi di no, anzi, mi mostrai interessato al progetto anche se in cuor mio venivo già da due fallimenti (Stella e Rullo, sì, abbiamo provato a inserire un cane mascotte maschio, in barba alla tradizione, ma il training non è andato a buon fine). Di contro c’era anche il poco tempo a disposizione per l’addestramento rispetto ai successivi appuntamenti istituzionali. Accettai e si manifestò un vero e proprio miracolo: Briciola ha avuto un apprendimento veloce e costante. All’inizio me la portavo a casa quasi tutti i giorni, affinché mi riconoscesse come riferimento umano, visto anche che nelle cerimonie avrebbe dovuto affiancare o comunque precedere il mio cavallo di testa del Reparto Musicale.

E come avete fatto socializzare il cane con i cavalli? Lei, così piccina….
Briciola ha un carattere stupendo, non ha problemi di socializzazione e la sua innata curiosità la porta ad apprendere fatti e situazioni in genere non facili da far assimilare agli appartenenti alla sua razza. Quando è arrivata da noi aveva pochi mesi per cui abbiamo iniziato con un addestramento di base (cosa auspicabile per tutti quelli che posseggono un cane): seduto, resta, terra ecc. per poi farla interagire con i cavalli. Penso sia utile ricordare che nel regno animale il cane è un predatore, mentre il cavallo è una predato, per cui la simbiosi non è poi così scontata.

Briciola è stata l’unica mascotte che non ha imparato il proprio mestiere per imitazione dal cane mascotte precedente.

La cagnolina, da subito, ha saputo trasformare l’attività di addestramento a una vera a propria forma di gioco, per cui è stato facile portarla alla celebrazione del bicentenario dell’Arma dei Carabinieri, così come in tutte le altre cerimonie a venire.

briciola mascotte carabinieri

Come trascorre il tempo con Briciola? E il cane cosa preferisce fare?
Non si annoia mai. Da una parte trascorre intere giornate in caserma, comprese le notti, per il fatto della vicinanza dei cavalli, dall’altra me la porto personalmente a casa e si trasforma in cane da compagnia. Tanto che appena arriva da me, dopo aver euforicamente ispezionato tutte le stanze, si mette a giocare con mio figlio Riccardo di undici anni.
Nella giornata tipo in caserma partecipa, senza alcuna forma di costrizione – Briciola è libera da vincoli quali guinzaglio o museruola – alle operazioni di Reparto, iniziando proprio dalla cerimonia dell’alzabandiera alla quale assiste quasi tutti i giorni. A seguire, il cane ritorna nelle scuderie, perché si fanno uscire i cavalli dal box per la pulizia. Ci segue nelle esercitazioni montate e pure in sala musica dove siamo soliti concludere la nostra attività esercitandoci sui programmi musicali di futura esecuzione. In questo caso il cane Briciola si sceglie una seggiola per schiacciare un pisolino o per rilassarsi, forse stanca per tutta l’attività fatta durante la mattina.

Ma il suono della Fanfara non spaventa la cagnolina?
Sappiamo benissimo che i cani hanno un udito molto sviluppato e a volte i rumori forti potrebbero disturbarli. Se la Fanfara a Cavallo si esibisce non deve disturbare con il proprio suono la mascotte. Lei stessa dimostra il massimo della tranquillità, visto che viene a riposarsi proprio in sala musica durante le prove. Arrivare a portare la nostra piccola collega a una situazione di completo relax mentre noi suoniamo penso sia un ottimo risultato. La nostra giornata di lavoro si conclude, generalmente, alle ore 14. Ma quando il cane Briciola resta in caserma, accompagna nelle ispezioni il militare che sorveglia i cavalli, avvertendolo se qualche puledro è uscito dal box. Questa è anche un’occasione per il cane di vagare nelle scuderie a caccia di eventuali provviste incustodite.

Qualche altri aneddoto divertente sul cane Briciola?
Quando vado a pranzo e la lascio in sala musica con suo grande disappunto – visto che mi seguirebbe dappertutto – in qualche modo mi fa capire che non ha gradito essere stata lasciata da sola. Così mi fa sparire i guanti, oppure sale sulla scrivania e calpesta con le sue zampine le mie pratiche, lasciando le orme sui fogli, e alla mia richiesta di spiegazioni sa farmi un’espressione vaga e disarmante.

briciola cane carabiniere

Ma chi è stato il primo cane mascotte dei Carabinieri?
La tradizione storica del cane mascotte risale alla fine degli anni Settanta con la famigerata Trombetta. Prima di lei, comunque, ce ne sono stati altri, perché i vari Capi Fanfara hanno sempre dedicato un brano a questo simpatico animaletto. Quanto a Trombetta, ci trovavamo all’ippodromo di Agnano (Napoli) per celebrare un campionato di equitazione molto importante. Si narra che uno “scugnizzo” che lavorava nelle scuderie trovò una cucciola meticcia e la portò all’allora Capo Fanfara, il maresciallo maggiore Domenico Di Martino dicendogli “Tenete, vi porterà fortuna”. E così fu, regalò non un cane, ma una mascotte, un amuleto, un portafortuna all’Arma dei Carabinieri. Da allora quel gesto è diventato una tradizione: la mascotte deve essere un cane meticcio e regalato, perché carico di valori positivi fondanti come lo sono i presupposti della nostra Istituzione.

Approfondimenti:

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