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Quando il controcondizionamento non funziona

di Dr. Dog - Vieri C. Timosci

Quando il controcondizionamento non funziona
In fase di addestramento bisogna lavorare su stimoli e risposte: il cane memorizza che a un determinato stimolo deve rispondere con una precisa reazione

In quasi tutti i casi è colpa dell’uomo. Ecco cosa sbagliamo. Per eliminare le risposte negative di Fido agli stimoli esterni ci vuole la guida di un esperto

Il controcondizionamento, ossia il condizionamento di un comportamento indesiderato, viene spesso criticato perché apparentemente non funziona. Sicuramente ci possono essere tante ragioni per le quali un protocollo di modificazione di comportamento basato sul controcondizionamento non dia buoni risultati. La verità è che in quasi tutti i casi si tratta di un errore umano. Il controcondizionamento è un principio funzionale analitico che fa parte dell’analisi comportamentale: viene anche chiamato “sostituzione di uno stimolo”.

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Quando il controcondizionamento non funziona
Se Fido ringhia contro gli estranei e reagisce male ogni volta che incrocia un cane o una persona che non conosce dobbiamo lavorare per associare questo stimolo a una reazione positiva

Noi tutti siamo condizionati dal mondo che ci circonda e sin da piccoli impariamo ad associare risposte agli stimoli. Mentre l’odore della torta che ci faceva la nonna ci ricorda qualcosa di positivo nella nostra infanzia, la sirena dell’ambulanza ci fa pensare a qualcosa di brutto. Il controcondizionamento è uno degli strumenti…

Articolo pubblicato su Quattro Zampe di gennaio 2022

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