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Se il cane abbaia agli altri cani

di Angelo Vaira

Se il cane abbaia agli altri cani

Se il tuo cane abbaia agli altri simili sei probabilmente in difficoltà, perché la passeggiata tranquilla che sognavi quando lo hai adottato, così rilassante non è. Persone che si girano a guardarti, altri proprietari con i cani al guinzaglio che si allarmano, e magari sei anche in difficoltà perché il tuo cane tira pure al guinzaglio. E se il suo peso è notevole può trascinarti. Molti scelgono di limitarsi a intervenire sul problema guinzaglio, che certamente va risolto. Ma il tirare al guinzaglio è il sintomo, la conseguenza, di un altro problema: l’emotività legata all’incontro con gli altri cani. Se non interveniamo su questo non risolveremo un bel nulla e non solo sarà difficile convincere il cane a non tirare, ma lo stress (anche il nostro) rimarrà alto, rendendo spiacevole la passeggiata e difficile la libertà con gli altri cani, e recando, forse, problemi di salute.

Ecco il mio tipo di approccio con un cane che abbaia agli altri cani

Vorrei farti partecipare al modo in cui penso mentre lavoro. Perché? Perché ci si attacca spesso alle procedure: il cane fa così e io devo fare cosà. Ma in questo modo ci dimentichiamo che ogni cane è un universo mentale unico e irripetibile. Sicché sì, ti fornirò una procedura, ma che ti consenta di accedere al modo in cui penso, a cosa valuto.

Se il cane abbaia agli altri cani

Un lavoro profondo che tocca le emozioni

Tano nel video è coinvolto in una sessione di lavoro che dura circa un’ora e mezzo, all’interno di una giornata di pratica. Mentre dialogo col proprietario, gestisco l’ambiente e gli altri cani attorno, e condivido la mia “lettura” del cane con tutti i partecipanti alla giornata. Da questa conoscenza del quattro zampe emergono le mie scelte. O meglio, seguono il flusso, ciò che il cane racconta di sé, dei limiti e dei condizionamenti che si porta dietro. Così, insieme a lui, tutti cresciamo.

Non si tratta di addestramento, poiché raramente è richiesto al cane di obbedire e men che mai gli si chiede una qualche performance. Di per sé l’addestramento non è un male, se non fatto in modo violento, ma qui il lavoro è più profondo. Tocca emozioni e sistemi di credenze, i significati che il cane attribuisce a ciò che gli accade e avviene rispettando la sua natura. Insomma, niente animali robot, ma cani che fanno i cani. Questo è il contesto in cui si trova Tano, il cane protagonista del video.

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