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Svezzamento dei cuccioli: quando è il momento giusto?

di Redazione Quattrozampe

svezzamento

Lo svezzamento dei cuccioli è un momento delicata e fondamentale che, se fatto nel modo e momento giusto, permetterà a questi di crescere sani ed equilibrati. Scopriamone di più con il nostro esperto.

Gentile Consulente comportamentale,
l’altro giorno ho avuto un vivace scambio di idee con una mia amica animalista. Lei sostiene che ai cuccioli bastano solo trenta giorni per stare con la mamma. Io ho sentito parlare, invece, di sessanta, se non addirittura novanta. Ma qual è l’età più indicata per staccare un cucciolo dalla mamma? Quali sono, grado per grado, le sue fasi di apprendimento?
Anna Lucia, Palermo

Cara Anna Lucia,
per i primi trenta – quaranta giorni le cure della madre sono fondamentali affinché il cucciolo cresca sano ed equilibrato, la convivenza con i fratelli è importante almeno fino ai sessanta giorni. La cucciolata è una struttura sociale complessa e transitoria, nei primi tre mesi i cuccioli imparano ad assumere tutti i comportamenti che dovranno mettere in atto da adulti, durante questo periodo apprendono il significato dei segnali per impregnazione e il costo degli errori commessi è molto basso. Appare evidente che un umano, anche dotato di conoscenze e di buona volontà non sarà mai in grado di sostituirsi completamente sia alla madre sia ai fratelli.

Per cui:

1) L’età migliore per adottare un cucciolo si aggira intorno ai due mesi. Nel caso in cui si fosse costretti a prendersi cura di un soggetto più giovane, è necessario documentarsi approfonditamente o richiedere la consulenza di esperti professionisti.

2) Dalla terza alla quattordicesima settimana i cuccioli apprendono in modo spensierato, se non subiscono traumi o grossi spaventi, tutto quello che imparano e conoscono durante questo periodo lo assorbono come ordinario: esercizi, cani, persone, altri animali, automobili, spari.

3) Un cucciolo ha bisogno di giocare, di relazionarsi, di conoscere, di esplorare, di imparare le regole della famiglia e per ultimo di imparare a eseguire un esercizio.

4) Per poter apprendere, è necessario insegnargli a distinguere un segnale di arresto da uno di incentivazione.

5) La punizione, oltre a limitare la riproposizione di un comportamento, inibisce anche la voglia di imparare; il premio, invece, è sempre stimolante.

6) Per un cucciolo al di sotto dei quattro mesi di età, l’assenza dei fratelli è un handicap importante e gli umani che si sostituiscono alla cucciolata devono farlo giocare, affinché impari a mettere in atto i comportamenti corretti, attraverso gli errori di gioco.

 

di Costanza De Palma – www.costanzadepalma.it
Foto di Shutterstock

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