Sacro di Birmania
La peculiarità del Sacro di Birmania è proprio il guantaggio candido, da vero gentilgatto, regolare e simmetrico su tutte le zampe. L’espressione del muso, più scuro rispetto alla tonalità di base del pelo, è resa ancora più seducente dai luminosi occhioni blu
Grazia ed eleganza risaltano nel Sacro di Birmania anche nel portamento, nei modi e negli atteggiamenti: miagola con una voce delicata e sommessa; cammina tenendo alta la folta coda a pennacchio e le punte dei piedi aperte verso l’esterno, come una ballerina; quando si rilassa, allunga le zampe anteriori, mettendo in bella mostra i raffinati guantini bianchi. Alla sua indiscutibile bellezza si accompagna, poi, un carattere straordinariamente dolce e affettuoso.
Non si sa con certezza se il Sacro di Birmania provenga davvero dall’Asia Sudorientale, perché sulle sue origini si intrecciano notizie storiche, leggende e un certo alone di mistero che nel corso dei secoli hanno dato origine anche all’appellativo di “gatto sacro”. Comunque siano andate le cose, il risultato è un incantevole felino vestito di un mantello semilungo, soffice e setoso, delicatamente sfumato alle estremità…
La scheda
Corporatura media, manto semilungo, morbido e setoso, coda a pennacchio
RAZZA Gatto Sacro di Birmania
ORIGINE Birmania (oggi Myanmar) o Francia, la data è ignota
ASCENDENZA Incerta
ALTRI NOMI Birmano
PESO Da 3 a 4,5 kg la femmina, da 4,5 a 7 kg il maschio
IBRIDAZIONI Nessuna
TEMPERAMENTO Dolce e affettuoso, ma riservato, amante della famiglia e dei bambini
Articolo pubblicato su Quattro Zampe di Settembre 2022
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