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Sacro di Birmania: sua grazia felina

di Giulia Settimo

Sacro di Birmania

Non sappiamo se il Sacro di Birmania provenga davvero dall’Asia Sudorientale, perché sulle sue origini si intrecciano notizie storiche, leggende e un certo alone di mistero, da cui gli è derivato anche l’appellativo di ‘sacro’. In ogni caso, il risultato è un incantevole felino dal portamento elegante, vestito di un mantello semilungo, soffice e setoso, delicatamente sfumato alle estremità. L’espressione del muso, dolce e intelligente, è resa più intensa dagli occhi blu, che illuminano la maschera, più scura rispetto alla tonalità di base del pelo.

Sacro di Birmania: guantini caratteristici

Particolari distintivi di questo gatto sono poi la folta coda a pennacchio e, soprattutto, i ‘guantini’ bianchi, da vero ‘gentilgatto’, sulle quattro zampe. Grazia ed eleganza spiccano anche nei suoi modi e nei suoi atteggiamenti: miagola con una voce delicata e sommessa, cammina con le punte dei piedi aperte verso l’esterno, come una ballerina e, quando si rilassa, allunga le zampine anteriori, mettendo in bella mostra i raffinati guanti bianchi All’armonia esteriore del Sacro di Birmania corrispondono un’indole discreta e tranquilla, un carattere affettuoso, sereno ed equilibrato, una notevole intelligenza e la capacità di legarsi profondamente ai compagni umani, riempiendoli di attenzioni. Garbato e facilmente educabile, ama la casa, le comodità e la vita regolare, ma si adatta facilmente anche a luoghi diversi dalla sua dimora abituale (seconde case, alberghi, pensioni per animali), tollerando benissimo viaggi e spostamenti).

Quasi un cagnolino

Si comporta quasi come un cagnolino, sempre molto presente: gioca volentieri al riporto e fa le feste ai membri della famiglia. Impara subito ad aspettare dietro la porta il rientro delle persone alle quali vuol bene e, naturalmente, a dormire sul loro letto. A volte un po’ timido con gli estranei, con ‘parenti’ e amici è invece socievolissimo, vivace e curioso, addirittura un po’ asfissiante per la sua instancabile voglia di giocare.

Straordinariamente mite, non si ribella mai: si lascia accarezzare pazientemente anche dai bambini e, se le loro attenzioni diventano moleste.

Leggi la nostra scheda tecnica sul Sacro di Birmania

 

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