Pubblicità
Pubblicità

Basta con il foie gras: una vittoria di civiltà

di Maria Paola Gianni

Foie gras

I 153 supermercati della catena Pam/Panorama hanno di recente tolto dalla vendita l’odioso “foie gras”. È frutto dell’ingozzamento forzato di oche e anatre tramite un tubo per ingrossarne il fegato, che ammalandosi, si ingrossa. Tra l’altro, ancora vengono utilizzate le gabbie individuali, illegali nell’Ue, dove gli animali non possono nemmeno aprire le ali.

Una vittoria delle associazioni: basta foie gras

La decisione di bandire questa assurda commercializzazione è stata presa dopo che le associazioni “Essere Animali” e “Promoviendo el Veganismo” hanno diffuso un filmato sulle torture alle quali sono sottoposte oche e anatre in alcuni allevamenti francesi, dai quali proviene oltre il 70 per cento del “foie gras” distribuito in tutto il mondo.

La Francia usa 44 milioni di animali l’anno

Le stesse associazioni hanno promosso una petizione on-line rivolta ai principali supermercati italiani che vendono questo alimento: Conad, Eataly, Bennet, Esselunga, Auchan e Carrefour. La petizione “Stop alla vendita di Foie Gras – #ViaDagliScaffali” ha raccolto finora più di sessantamila firme. In Francia, per la sua produzione vengono utilizzati 44 milioni di animali l’anno. L’Italia, dove è vietata la produzione, ma non la distribuzione di foie gras, nel 2014 ne ha importate 33 tonnellate: il 59% di fegato d’oca e il 41% d’anatra. Il 90% del foie gras viene prodotto in Europa: Francia (72,3%), Bulgaria, Ungheria, Spagna e Belgio.

Pubblicità

Il restante 10% viene prodotto in Cina, Usa e Canada.

I maggiori consumatori sono Francia, Belgio, Giappone, Svizzera, Hong Kong e Israele.

Aderisci anche tu alla campagna stopfoiegras.org

“Di fronte a queste immagini drammatiche abbiamo bisogno del tuo aiuto. Chiedi alle principali catene di supermercati italiani che ancora vendono ‘foie gras’ di scegliere di non distribuire più questo prodotto, ottenuto con una pratica che ricorda una forma di tortura”, è l’appello della petizione. E infine: “Siamo convinti che sia compito comune tanto del singolo individuo come consumatore, quanto della grande distribuzione prendere posizione e rifiutarsi di sostenere economicamente queste indubbie crudeltà compiute su animali indifesi. Per questo motivo vi chiediamo di fare una scelta di impegno che segua la crescente sensibilità delle persone sull’argomento, cessando di distribuire ‘foie gras’ nei vostri punti vendita”

Per informazioni:
www.stopfoiegras.org
www.essereanimali.org

 

 

 

a cura di Maria Paola Gianni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata.