Pubblicità
Pubblicità

Chi aiuta e chi punta il dito

di Redazione Quattrozampe

Chi aiuta e chi punta il dito

Tra le persone che hanno sostenuto il progetto di ricostruzione del rifugio Italia di Kiev spicca anche la showgirl Elisabetta Canalis che ha messo in vendita il suo cellulare con le sue foto private per aiutare Andrea e i suoi cani. 1Ma così come c’è chi, in questi casi, aiuta il prossimo, c’è anche chi è pronto a puntare il dito. “Qualcuno è arrivato a dire che abbiamo fatto tutto da soli”, racconta Andrea, “che siamo stati noi stessi a incendiare il rifugio per poter raccogliere fondi. E la cosa che mi fa sorridere è che si tratta di gente che non si è mai interessata ai randagi ucraini e non ha mai risposto ai tanti appelli che mandavamo e ora, pur di avere cinque minuti di notorietà, è capace di dire che i cani li abbiamo uccisi di proposito. Ormai non rispondo neanche più a chi utilizza i social network e la mia pagina facebook per sollevare queste accuse. Risponderò con le querele e con i fatti in tribunale”. A chi ha parlato di baracche fatiscenti fatte di legno Andrea risponde: “chi dice queste cose non ha mai visto il rifugio, non è mai venuto a farci una visita, non ha mai verificato di persona come stessero i nostri cani. Siamo costretti a utilizzare il legno all’interno dei box perché d’inverno la temperatura scende a -35° C e le strutture di cemento diventano celle frigorifere. Chiunque può venire a vedere la nostra struttura e i nostri cani e rendersi conto di persona di cosa facciamo per loro”.

Pubblicità

La lotta al randagismo

Combattere e prevenire il randagismo significa portare avanti un lavoro di informazione e sensibilizzazione, ma prevede anche un impegno concreto sul territorio, di sterilizzazione, microchippatura e adozione dei tanti cani e gatti vaganti. In questo tutti possiamo fare la nostra parte, sostenendo progetti come quello di Andrea Cisternino e il suo Rifugio Italia, e facendo così in modo che il sacrificio di quelle 70 creature non sia stato vano e valso a nulla.

di Federica Forte 

© Riproduzione riservata.