Servizio sanitario veterinario: verso cure gratuite agli animali?
Un disegno di legge propone di offrire gratuitamente assistenza a cani e gatti di famiglie a basso reddito
Servizio sanitario veterinario è un’espressione che potrebbe presto entrare nel linguaggio comune, accanto a quella ben più nota di Servizio sanitario nazionale. L’idea è semplice ma rivoluzionaria: creare un sistema pubblico che assicuri cure gratuite agli animali, per esempio cani e gatti, appartenenti a famiglie con redditi bassi, oltre che agli animali senza proprietario. A proporla, nei mesi scorsi, è stato un gruppo di deputati che hanno depositato un disegno di legge destinato ad aprire un nuovo capitolo nella tutela del benessere animale.

Un modello ispirato al sistema sanitario pubblico per gli umani
Il disegno di legge che propone la creazione di un Servizio sanitario veterinario è composto da sette articoli e punta a istituire un sistema che ricalchi la struttura e i principi del Servizio sanitario nazionale ma rivolto ai nostri amici a quattro zampe.
L’obiettivo è quello di offrire cure veterinarie gratuite ai proprietari di animali esenti dal pagamento delle spese sanitarie per motivi economici. Una misura pensata per chi vive in situazioni di difficoltà: pensionati con redditi minimi, disoccupati, persone fragili o famiglie che, pur amando profondamente i propri pet, spesso rinunciano a dare loro assistenza per mancanza di risorse economiche. Questa proposta intende, quindi, dare una risposta concreta a un grande tema, quello dell’accesso equo alle cure veterinarie.

Servizio sanitario veterinario: chi potrà beneficiarne e come funzionerà
Ma chi potrà usufruire del Servizio sanitario veterinario? La proposta di legge specifica che le prestazioni sarebbero destinate non solo ai cani e ai gatti che vivono in famiglia, ma anche agli animali randagi o ospitati da associazioni di volontariato senza scopo di lucro o da enti del Terzo settore, regolarmente riconociuti. Rientrano tra i beneficiari anche i cosiddetti “cani di quartiere”, cioè quei cani liberi ma integrati nel tessuto urbano, tutelati dai Comuni e accuditi da volontari. Allo stesso modo, verrebbero inclusi i cani guida per persone non vedenti, le colonie feline riconosciute dalle Asl e gli animali impiegati in progetti di pet therapy.
A livello organizzativo, il disegno di legge prevede che siano le ASL a erogare questo tipo di prestazioni veterinarie, in base alla loro competenza territoriale, alle loro strutture, ai loro mezzi e al loro personale.

Un passo avanti per il benessere degli animali e delle persone
La proposta di istituire un Servizio sanitario veterinario rappresenta molto più di un atto legislativo: è un segnale culturale e sociale. Riconoscere che anche gli animali hanno diritto a cure accessibili significa rafforzare quel legame profondo che da sempre unisce le persone ai loro compagni di vita a quattro zampe.
Come sottolineato nel testo del disegno di legge, la necessità di agevolare il possesso degli animali di affezione risulta ormai evidente perché “sono
sempre più numerose, nel nostro Paese, le famiglie che possiedono o desiderano possedere un animale che finisce con il diventare, a tutti gli effetti, un membro della famiglia. Ciò è ancor più vero nel caso degli anziani, per i quali il cane e il gatto rappresentano l’unica compagnia e ragione di conforto”.
Un sistema pubblico di assistenza veterinaria garantirebbe non solo il benessere di cani e gatti ma anche una maggiore sicurezza sanitaria per tutti, riducendo l’abbandono, promuovendo la prevenzione e rendendo le cure veterinarie un diritto e non un privilegio economico. In attesa che la proposta segua il suo percorso istituzionale, il dibattito aperto attorno al Servizio sanitario veterinario mostra come il rispetto per la vita animale stia diventando, sempre di più, una misura del livello di civiltà della nostra società.
Per approfondire
La proposta di legge per l’istituzione del Servizio sanitario veterinario
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