Educare il cane è una forma di amore
“Il mio primo cane in addestramento era un cucciolone di Weimaraner che presentava degli squilibri comportamentali per una forte indocilità e una propensione a mordere. È solo grazie all’impegno nelle attività di recupero comportamentale e a una corretta gestione del cane a casa, che alla fine, la coppia uomo-cane ha rinsaldato il rapporto, visto che il quattro zampe era cambiato radicalmente in meglio”.

Attualmente Marco possiede un Dobermann di un anno e mezzo, Goemon, “un bel tipetto che mi sta dando del filo da torcere, ma allo stesso tempo mi sta già regalando tante soddisfazioni”. Lui non è solo educatore cinofilo, ma è interessato anche a tutto ciò che riguarda la difesa e l’obedience.
Una vita dedicata a educare il cane

Marco, come definiresti la tua esperienza lavorativa e appassionata legata al mondo della cinofilia?
Se dovessi descriverla in una sola parola, la definirei “intensa”. Perché dietro al cane che porta i risultati in gara c’è un mondo di sacrifici mantenuti costanti nel tempo, al fine di arrivare al limite personale, senza mai oltrepassare quelli del cane.
Come sei diventato educatore cinofilo?
Avevo voglia di approfondire le mie conoscenze sull’argomento, ma senza dovermi affidare ai vari libri che romanzano molto e che poi di tecnico non ti dicono nulla. Quindi non restava altro che cercare una scuola riconosciuta dall’Enci e cominciare a studiare seriamente, abbandonando miti, leggende e dicerie sui nostri quattro zampe.
Da quanto tempo ti relazioni con i cani?

Qual è il tuo livello di preparazione?
Oltre al percorso di addestratore ufficiale Enci, sto valutando l’idea di cominciare anche quello da figurante preparatore sportivo cinofilo, cosa che mi permetterebbe di preparare i cani da utilità e difesa in tutte le fasi di addestramento.
Che soddisfazione provi nell’educare un cane?
La soddisfazione è davvero molta, specialmente quando ti rendi conto che a crescere non è solo il cane, ma anche tu, professionalmente. Perché ogni volta c’è un problema diverso da risolvere, o anche lo stesso problema che però, in base al soggetto in questione, richiede un intervento differente. E bisogna saperlo affrontare. A questo serve il corso da addestratore cinofilo, a comprendere la psicologia del cane e ad aiutarlo laddove è necessario.

Quanto è importante far seguire a un cane, già da cucciolo, un’educazione di base?
Seguire già dall’arrivo del cucciolo in casa delle regole che diano un’educazione di base non è importante, ma fondamentale. Con una corretta gestione dello spazio e dell’alimentazione si fa in modo che il cucciolo non si stressi, non sporchi in giro per casa con i suoi bisogni, non rosicchi e/o non scavi cuscini. E soprattutto tutto ciò getta le basi di un rapporto di subordinazione gerarchico/sociale in maniera non coercitiva, creando così i presupposti ideali per la coltivazione del rapporto di rispetto/fiducia ideale anche per una eventuale attività sportiva futura. Resta il fatto che a prescindere da questo genere di attività, l’educazione di base fin da cucciolo aiuta a prevenire tutti quei comportamenti fastidiosi, dannosi e socialmente mal tollerati che purtroppo molto spesso si riscontrano nei quattro zampe.
Per informazioni:
Marco Cicchetti
Cell. 320 0877619
marcocicchettidogtrainer@gmail.com
Cinoagonistica Lanciani via di Settebagni, 375 – Roma
A cura di Maria Paola Gianni
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