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Che razza di cane è? Il carattere del cane dipende dalla sua razza

di Ludovica Pierantoni

Che razza di cane è? Il carattere del cane dipende dalla sua razza

Comportamento e razza: l’influenza della selezione sull’attitudine del cane

Desidero un cane col pedigree o scelgo di adottare un meticcio? Qual è la razza di cane più adatta alle mie esigenze? È la riflessione tipica di chiunque sia in procinto di adottare un cane, addirittura di chi, scegliendo l’adozione di meticci, cerca disperatamente la somiglianza con razze specifiche. Eppure troppo spesso la scelta si basa solo su banali caratteristiche estetiche o su superficiali ricerche sul web che, purtroppo, non permettono un’attenta considerazione delle differenze non solo estetiche, ma di natura comportamentale e attitudinale esistenti tra le diverse razze.

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L’uomo ha, infatti, attuato un processo di selezione artificiale sul cane cominciato già diversi secoli fa. A differenza di qualsiasi altra specie domestica, la selezione operata sul cane è stata indirizzata soprattutto al comportamento.

Criteri di utilità

Pecore, maiali, polli, e così via, sono la conseguenza della selezione di tratti legati alla produzione: tassi di crescita, rapporto massa muscolare e grassa, produzione di uova, qualità della pelle o dei peli, eccetera. I cani, invece, sono stati tradizionalmente apprezzati per la loro capacità di svolgere una straordinaria varietà di ruoli lavorativi e sociali, tra cui la guardia, la caccia, la conduzione, la pastorizia, per citarne solo alcuni.

Il criterio con cui venivano scelti i soggetti riproduttori che acquisivano la possibilità di trasmettere il loro corredo genetico alle generazioni successive era proprio quello di privilegiare i soggetti più efficaci nel lavoro.

Basti pensare che già nel Medioevo, quando l’attività venatoria era un importante simbolo sociale, esistevano diversi cani “addetti ai lavori” a seconda della tipologia di caccia che veniva richiesta.

Dalla metà dell’Ottocento furono intrapresi programmi attenti di riproduzione con l’inserimento dei soggetti (quelli più abili nel lavoro richiesto) in libri genealogici, prima premessa alla creazione delle razze moderne. A partire dai primi anni del secolo scorso le mostre canine cominciarono a essere regolamentate dai nascenti Kennel Club e le caratteristiche estetiche dei soggetti assunsero progressivamente una sempre maggiore importanza.

Caratteristiche tipiche e standard

Le razze di cane sono più di quattrocento, che differiscono notevolmente nell’aspetto fisico e nel comportamento.

Quando si discutono le differenze comportamentali tra le razze di cane è utile distinguere tra modelli di comportamento specifici della razza e differenze di razza, più generali, circa personalità o temperamento.

Esistono, infatti, delle caratteristiche tipiche che definiscono alcune razze di cane come l’amore per l’acqua del Retriever, la “ferma” del Pointer o la tendenza del Border Collie a essere attratto da cose che si muovono. Le differenze nei tratti della personalità sono, invece, considerate aspetti del carattere generale o dello “stile” comportamentale di ogni razza di cane e sono spesso citate negli standard della razza stessa.

I Kennel Club sottolineano le caratteristiche comportamentali proprie di ciascuna razza di cane attraverso campagne informative e avvisando gli aspiranti proprietari delle origini da lavoro del cane e dei problemi che potrebbero insorgere con una famiglia poco adatta alle sue esigenze.

Le razze Border Collie e Beagle

Le descrizioni danno informazioni anche sul carattere generale: il Border Collie, per esempio, è una razza di cane descritta come “un cane dal temperamento acuto, attento, reattivo e intelligente. Non nervoso, né aggressivo, ma che necessita di molto esercizio fisico, che ama la compagnia e partecipa con entusiasmo a qualsiasi attività. Dedito al servizio dell’uomo, ma dotato di un estremo bisogno di lavorare per essere felice, tanto da soffrire se costretto tutto il giorno nella cuccia accanto al focolare”.

Mentre per il Beagle una delle descrizioni può essere “non c’è vista più piacevole di una muta di Beagle intenti alla caccia, i musi chini a fiutare il terreno, le code ritte e ordinate, concentrati nell’inseguimento. Il naturale istinto predatorio di questa razza di cane si manifesta anche nelle attività quotidiane, come la passeggiata al parco: l’uomo con un guinzaglio in mano e nessun cane nei paraggi è senza dubbio il proprietario di un Beagle”.

Siamo troppo attratti dall’estetica

Purtroppo oggi si tende a dare priorità alle differenze morfologiche e la selezione si basa spesso esageratamente su di esse, a discapito della conformazione caratteriale. Ugualmente, la scelta della razza di cane da parte dei proprietari continua a basarsi troppo spesso su aspetti meramente estetici e valutazioni gravemente superficiali.

In realtà, il profilo comportamentale di un cane di una certa razza è l’espressione di un assetto genetico esattamente come lo possono essere i caratteri morfologici.

Eppure troppo spesso i proprietari si lamentano esattamente delle caratteristiche comportamentali dei loro cani frutto della selezione artificiale. E così il problema più frequentemente riportato dai proprietari di cani di razza Labrador è la tendenza all’utilizzo della bocca e al mordicchiamento.

I proprietari dei Jack Russell si lamentano della tendenza a scavare e vocalizzare. Mentre quelli della razza Husky si lamentano del fatto che i cani tirino troppo al guinzaglio. I proprietari dei Beagle vorrebbero che i loro cani venissero più prontamente al richiamo rinunciando a seguire quella pista odorosa così interessante.

Sotto studio 14.000 cani per 101 razze

Ciascun comportamento può essere considerato come una sequenza di schemi motori, che ne sono le componenti elementari. Il modo in cui ogni schema motorio viene eseguito da un individuo è condizionato da come lo specifico assetto genetico dello schema stesso è stato elaborato in base all’esperienza.

La prima sequenza del Dna del cane fu elaborata nel 2005. Successivamente, un enorme progetto condotto all’Institute for Genome Research (Rockville, Maryland) ha fatto progredire la ricerca, regalandoci importantissimi studi scientifici.

In un nuovo studio delle Università dell’Arizona e di Washington a Seattle i ricercatori hanno esaminato i dati comportamentali di circa 14.000 cani di 101 razze.

Le analisi provengono dal questionario “Canine behavioral assessment & research” (C-Barq), una sorta di quiz sulla personalità dell’animale sviluppato da James Serpell, un etologo dell’Università della Pennsylvania. Il C-Barq pone domande specifiche strutturate per consentire di individuare oggettivamente 14 aspetti delle personalità dei cani, tra cui la addestrabilità, l’attaccamento e l’aggressività.  il sondaggio conta dal 2006 oltre 50.000 partecipanti.

La personalità di ogni razza di cane è scritta nel dna

I ricercatori hanno abbinato questi dati comportamentali per ogni razza con dati genetici su razze provenienti da diversi gruppi di cani. Non hanno esaminato i dati genetici e comportamentali per i singoli cani, ma piuttosto le medie in una specifica razza di cane. In tutto, il team ha identificato 131 siti del Dna di un cane che permettono di delineare 14 tratti chiave della personalità. Insieme, queste regioni del Dna spiegano circa il 15% della personalità di una razza di cane. L’addestrabilità, l’istinto predatorio e la tendenza a essere aggressivi verso gli estranei sono i tratti più facili da ereditare.

Correlazione con l’uomo

Altro aspetto interessante: sembra esistere una correlazione tra i geni che regolano questi tratti nel cane e nell’uomo. Per esempio, quelli collegati all’aggressività che si trovano in posizioni simili nelle due specie e quelli che riguardano l’addestrabilità dei cani che si correlano coi geni legati all’elaborazione di informazioni e all’intelligenza nell’uomo. I risultati suggeriscono che il comportamento sia guidato dagli stessi geni in molte specie; ciò potrebbe rendere gli studi sul Dna del cane (più facile da sequenziare) un importante modello per lo studio del Dna umano.

Razze piccole più aggressive

Il questionario “C-Barq” è stato ampiamente utilizzato in passato in molte altre ricerche. In uno studio del 2008 sono stati esaminati i questionari di quasi 5000 proprietari di 33 razze di cani, analizzando la parte relativa all’aggressività, riscontrando che le razze piccole, come Bassotto, Chihuahua e Jack Russell, tendono a ottenere punteggi elevati su tutti o molti dei fattori aggressivi, mentre altre razze mostrano punteggi superiori alla media in contesti specifici (ad esempio, Akita e Pitbull presentano punteggi più alti solo in relazione all’aggressività verso altri cani).

Alcune razze piccole, in particolare Beagle, Chihuahua, American Cocker, Cocker Spaniel, Bassotto, Spitz, Bulldog francese, Maltese, Volpino, Barboncino toy, Shitzu e Yorkshire Terrier, tendono ad avere il punteggio più alto per la maggior parte dei fattori aggressivi considerati (aggressività verso estranei, verso persone familiari o verso cani conviventi); mentre Cavalier King Charles Spaniel, Golden Retriever, Labrador Retriever e Carlino ottengono punteggi sotto la media.

Taglie piccole più paurose, al contrario dei brachicefali

Secondo la ricerca, l’aggressività nei cani di piccola taglia era motivata principalmente dalla paura e i proprietari di tali razze erano più tolleranti nei confronti dell’aggressione, a causa dei rischi relativamente limitati di morsi severi. I cani di piccola taglia (Chihuahua, Bassotto, Maltese, Barboncino toy e Yorkshire Terrier) ottengono punteggi più alti in tutti i contesti correlati alla paura, mentre appaiono poco paurosi i cani brachicefali come Boston Terrier, Bulldog e Carlini, così come Labrador Retriever, Rottweiler e Siberian Husky. I cani di tutte le razze, in maniera piuttosto omogenea, tendono a manifestare un simile livello di attaccamento al proprietario e di intolleranza alla separazione.

Cani da caccia più calmi

Tendono a inseguire gatti, uccelli e altri piccoli animali soprattutto i cani da caccia, anche se lo fanno molto meno i Mastini. Mentre presentano elevati livelli di eccitabilità i cani conduttori del gregge (Border Collie e Pastore Australiano) e, in generale, i cani da caccia, sono piuttosto calmi e sedentari, complice anche la stazza e la conformazione (Bulldog, Alano e Mastini).

Addestrabilità e apprendimento

Per finire, per quanto riguarda l’addestrabilità e la rapidità di apprendimento delle indicazioni date dal proprietario, in generale, razze di cani sportivi e da lavoro (English Springer Spaniel, Golden Retriever, Labrador Retriever, Barboncino, Rottweiler e Border Collie) tendevano a ottenere punteggi elevati per questo aspetto, mentre Segugi (Basset hound), Bassotti, Terrier (West Highland White Terrier e Yorkshire Terrier) e Husky Siberiano ottenevano punteggi bassi ma, nell’ambito della stessa razza. Le differenze esistenti tra le linee da lavoro e quelle da esposizione erano ancora più marcate rispetto alle differenze tra razze diverse.

Queste ricerche tengono in considerazione le 30 razze più rappresentate negli Stati Uniti e i risultati, qui da noi, potrebbero non essere i medesimi. È, però, chiaro che la razza possa darci un’idea delle tendenze caratteriali del cane che stiamo scegliendo di adottare e, per quanto le differenze individuali siano in alcuni casi certamente preponderanti rispetto a quelle razziali, la scelta deve essere oculata e mai basata solo sull’aspetto esteriore.

Approfondimenti:

Stai pensando di prendere un cane ma non sai decidere la razza? Leggi I cani non sono peluche. Come scegliere il proprio cane.

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