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Cane e gatto: nemici o amici?

di Redazione Quattrozampe

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Quante volte nella nostra vita abbiamo sentito l’esclamazione: “Siete come cane e gatto!”? Questa espressione di solito viene usata quando due individui sono costantemente in conflitto. Ma è davvero così? Cane e gatto sono due specie completamente diverse tra loro, ma questo non significa che siano incompatibili. Bisogna capire come farli conoscere e fare in modo che si comprendano e in men che non si dica potrebbero diventare due amici inseparabili.

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Cane e gatto: il lupo sociale e il felino solitario

Le differenze tra le due specie sono notevoli. Il cane, infatti, discende dal lupo ed è un animale sociale abituato a vivere nel branco con regole e gerarchie ben precise. Il gatto, invece, è un felino come il leone, la tigre e il puma. È un cacciatore solitario e individualista che non conosce regole o gerarchie e quindi poco incline a giocare la parte del “gregario”. Quest’ultimo addirittura suddivide il suo territorio in campi territoriali differenziati più piccoli, in ognuno dei quali predilige svolgere attività differenti. Il cane ha un naturale istinto per cacciare le altre specie, tra cui anche quella del gatto, ma anche il micio è un accanito cacciatore di topi, uccelli, mosche e moscerini. Entrambe le specie appartengono, infatti, al genere “Carnivora”, sono animali molto intelligenti e anche molto curiosi verso l’ambiente che li circonda. Grazie a questa loro propensione sapranno sicuramente andare oltre il loro istinto per imparare a capirsi e a socializzare.

Cane e gatto: come e quando farli conoscere

Proprio riguardo all’amicizia o inimicizia tra cane e gatto, l’Università di Tel Aviv ha condotto una ricerca  dove spiega chiaramente come sia possibile far regnare l’armonia fra cane e gatto che vivono sotto lo stesso tetto. Il segreto? Far entrare in famiglia il gatto come primo animale e possibilmente fare in modo che si conoscano con il cane quando ancora sono cuccioli (entro i sei mesi per il gatto ed entro un anno per il cane). Per esempio, un cane che è cresciuto con i gatti li considererà facenti parte della sua specie e quindi non li caccerà mai. Se non è possibile l’incontro da giovanissimi tra cane e gatto, si dice che la combinazione migliore sia quella tra un cane adulto e un gattino piccolo. Il cane adulto, con le dovute eccezioni, grazie al suo istinto giocherellone accetterà di buon grado il nuovo arrivato. Va comunque detto che anche un gatto adulto che incontri un cane cucciolo difficilmente cercherà di aggredire il nuovo arrivato. Il gatto è infatti in grado di capire se ha davanti un soggetto adulto oppure un cucciolo, grazie al fatto che tutti i cuccioli possiedono tratti somatici tipici (ad esempio occhi grandi e corpo piccolo rispetto al cranio). È tuttavia molto probabile che possa non gradire la vicinanza e l’esuberante invito al gioco del nuovo arrivato, tanto che potrebbe anche decidere di allontanare il cucciolo con un graffio ben assestato. Da parte nostra, per far sì che i due animali abbiano la possibilità di armonizzare senza troppi drammi, dovremmo fare in modo di lasciarli interagire senza forzature e soprattutto assicurarci che il gatto abbia a disposizione delle vie di fuga per ristabilire le distanze .

Se litigano è un problema di comunicazione

Una ragione dei continui bisticci e atteggiamenti aggressivi fra i due animali è l’incapacità di leggere in modo corretto il reciproco linguaggio corporeo. I due esprimono alcuni dei loro stati d’animo in modo diverso. Un esempio tipico è quello della coda: se un cane scodinzola significa che è “felice”. Invece, quando il gatto muove la coda vuol dire che è un po’ nervoso. Se un cane incontra per la prima volta un micio di solito lo accoglie con entusiasmo muovendo la coda molto velocemente. Questo gesto potrà essere interpretato da gatto in modo diverso immaginando che quel soggetto scodinzolante possa essere molto arrabbiato e quindi anche molto pericoloso. Anche un cane può mal interpretare il gesto della coda del gatto: credendo che si tratti di un gesto giocoso e di amicizia si precipita verso il gatto che è tutt’altro che tranquillo e potrebbe reagire con un bel graffio sul naso del povero cane. [box style=”rounded” border=”full”] La comunicazione nel cane e nel gatto In alcuni casi questi due animali comunicano i propri stati d’animo in modi molto simili: ■ Disagio e preoccupazione: orecchie piegate all’indietro ■ Aggressione e difesa: ringhio nel cane e soffio nel gatto ■ Paura e terrore: coda tra le gambe ■ Sottomissione e animale a proprio agio: sta a pancia in su ■ Per evitare conflitti tra conspecifici: distogliere lo sguardo [/box]

Attenzione alla razza del cane

In generale non esistono razze di cani o gatti maggiormente predisposti a instaurare un rapporto di amicizia pacifico e duraturo tra loro. Ci sono, tuttavia, delle eccezioni: se in casa si hanno cani appartenenti alle razze “nordiche” (Husky, Malamute, Samoiedo) oppure razze della famiglia dei Terrier, bisogna fare molta attenzione all’acquisto di un nuovo amico a quattro zampe. Queste razze canine sono note come cani “predatori” di gatti. Sarebbe quindi meglio evitare l’adozione di un gatto se questo cane non ha socializzato fin da piccolo con la specie felina o se si hanno dubbi sulla sua capacità di adattarsi alla nuova situazione famigliare.

Di Valentina Maggio (Riproduzione vietata)

Foto ©Okeanas/Shutterstock

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