La gratificazione sensoriale nei cani: l’attività fisica

di Redazione Quattrozampe

Cani in movimento

Il cane ha bisogno di fare attività fisica e non si può pensare di dargli benessere mantenendolo in una sorta di inattività. Tutto il corpo chiede di poter stare in ottima forma fisica e la gran parte degli apparati si aspettano questo. Tanto il sistema circolatorio quanto quello linfatico – fondamentali per il benessere e per la prevenzione delle malattie – vengono tenuti in azione dalla pompa muscolare che pertanto deve essere tonica. Non bisogna ovviamente esagerare, ma non facciamo l’errore contrario di pensare che una carenza motoria non provochi in fondo nessuna compromissione.

Anche la motilità enterica viene favorita dall’attività motoria, avendo peraltro l’accortezza di evitare – soprattutto nei cani di grossa taglia – di fargli fare movimenti eccessivi dopo aver mangiato e soprattutto se il pranzo era particolarmente corposo, per evitare la torsione dello stomaco, un incidente pericolosissimo. D’altro canto l’attività fisica, oltre a dare quel benessere tutto particolare che deriva dallo stancarsi, dà piacere perché attiva il sistema delle endorfine che calmano molto. Va peraltro detto che alcune tipologie di cani che nei secoli sono state selezionate per fare attività fisica soffrono ancor di più l’inattività perché la loro propensione innata è quella di fare attività. Anche chi tiene il cane alla catena o costantemente dentro un box provoca in lui un malessere riferibile all’impossibilità di fare la corretta ginnastica motoria, oltre che per altri motivi ovviamente giacché la prigionia è insopportabile per l’uomo come per il cane.

L’importanza dell’uscitina
Fare attività all’aria aperta consente al cane di entrare in relazione con un insieme di stimoli indispensabili per regolare l’attività endocrina, e quindi metabolica, con le caratteristiche stagionali e circadiane. Esiste pertanto un benessere da esercizio funzionale degli apparati, dal momento che ogni esigenza del corpo quando viene assolta produce piacere. Il mondo esterno inoltre produce piccole eccitazioni e scacchi che mettono in funzione le ghiandole surrenali, poiché talvolta il piacere passa anche attraverso un po’ di adrenalina. Tenere il cane in uno stato di quiete e di riposo non è la vita che lui si aspetta e pertanto non gli dà piacere: il riposo dev’essere un momento di ristoro che va a premiare l’attività svolta. Vivere con un cane significa pertanto ritagliarsi dei momenti per stare all’aria aperta e divertirsi giocando e facendo attività fisica.

La soddisfazione dei sensi
Pochi si rendono conto che tra le fonti di benessere più importanti della vita animale c’è l’estetica, ovvero la soddisfazione sensoriale, quel piacere che si prova allorché ritroviamo nella realtà esterna determinate tipologie di stimoli. Anche in noi certi odori, sapori, suoni e immagini, non solo fanno emergere dei significati, ma altresì presentano legami specifici con le emozioni e soprattutto sono fonti di piacere in modo diretto, come può essere il sapore dello zucchero, l’odore dei fiori, il canto di una capinera, l’immagine di un tramonto. Gli organi sensoriali non hanno solo una funzione di monitoraggio (estesica) vale a dire di fornire informazioni sulla realtà, ma anche una funzione gratificatoria (estetica) nel darci piacere e quindi orientarci verso certe cose o certe situazioni e allontanarci da altre.

Mai togliergli la gratificazione sensoriale
Spesso togliamo al cane una delle fonti più importanti di piacere, vale a dire la gratificazione sensoriale, allorché non gli si consente di entrare in relazione con quegli elementi stimolativi che fanno parte delle sue aspettative. Non ci si preoccupa di andare a fare una passeggiata in un bosco, di trascorrere più tempo all’aria aperta, di mettere il cane a contatto con ambienti rurali o selvatici e, al contrario, lo si costringe a stare in ambienti orribili o quanto meno poveri per lui come una grande città, un centro commerciale o un mercato. Anche la tendenza all’igienismo e le manie per la pulizia molto spesso non permettono al cane di interagire con il contesto organico e di entrare in diretto contatto con gli odori che lui desidera e si aspetta di trovare nel mondo. Un cane ha bisogno di frugare con il naso un letto di foglie autunnali, di riempirsi gli occhi di un paesaggio boschivo, di sentire il contatto dell’erba sul corpo correndo in un prato, di ascoltare i suoni di un paesaggio rurale, di sentire sotto i polpastrelli il terreno umido, di nutrirsi dei piccoli movimenti di altri animali sul bordo di un fosso.

di Roberto Marchesini, Direttore del Siua

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