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C’era una volta l’asino

di Anna Ortolani

C’era una volta l’asino

C’era una volta un asinello che viveva in una fattoria dove tutti gli volevano bene. Ma nel suo cuore l’asinello nutriva un sogno che sembrava impossibile: quello di volare. È il più classico degli incipit quello con cui inizia la favola illustrata, fresca di stampa, “L’asino che voleva volare”, ideata e realizzata da Valentina Montemezzi per l’associazione “Asinology – La scienza degli asini”, che ha visto la luce grazie al contributo di Valpolicella Benaco Banca, che ha condiviso spirito e contenuti.

La riscoperta dei “ciuchini”

Obiettivo dell’associazione è favorire la conoscenza dell’asino e un corretto rapporto uomo-animale, attraverso attività che permettano di riscoprire la bellezza di trascorrere il tempo in compagnia degli animali, immersi nella natura e nei loro ritmi, più lenti rispetto a quelli della quotidianità cittadina. Di questa pacata tranquillità l’asino, animale che accompagna la storia dell’uomo da oltre seimila anni, è stato eletto a simbolo. Prezioso e mite alleato delle società contadine, vittima di una saggia prudenza scambiata per cocciutaggine – fin dai bestiari medievali il somaro simboleggia ottusità e accidia – scarto dello sviluppo economico nelle aree rurali e della meccanizzazione in agricoltura, ora l’asino è oggetto di riscoperta, come testimoniano i dati di Coldiretti che ne attestano una presenza in crescita del 377 % in Italia negli ultimi dieci anni, grazie soprattutto al suo impiego in ambito sociale e didattico.

Corsi e attività ludico-didattiche e culturali

Asinology organizza, infatti, corsi di psicomotricità per bambini, attività ludico-didattiche e culturali. In quest’ambito, nel 2015, ha promosso la mostra “AnimalArt – L’Arte racconta gli animali”, alla sala Birolli del Comune di Verona, con circa cinquanta opere di sei artisti ispirati al mondo animale. All’interno del percorso espositivo si trovavano anche le prime tavole de “L’asino che voleva volare”, realizzate con tecnica mista: collage, acrilico, pastello e china su carta kraft. “Tra i pochi colori neutri”, spiega l’autrice, “spiccano le orecchie blu/azzurre dell’asino, che ne sono il tratto distintivo. L’azzurro cielo è simbolo di libertà, ma anche di lealtà e mitezza, doti fondamentali dell’asino”.

Libro didattico e solidale

Questo racconto poetico di Valentina Montemezzi, grafica e illustratrice, nella sua apparente semplicità porta con sé un messaggio non banale, ribaltando i luoghi comuni sull’asino. Smontando il pregiudizio del quale storicamente è vittima, attribuendogli acutezza e un’anima da viaggiatore e sognatore, la favola invita a seguire le proprie aspirazioni, nonostante le criticità che si possono incontrare lungo il percorso, e a essere curiosi di orizzonti e di creature diverse rispetto a quelli ai quali siamo abituati. L’asinello protagonista, infatti, riesce a escogitare un modo per realizzare il suo più grande desiderio, che si rivela non privo di difficoltà e dopo varie vicissitudini, durante le quali capisce che ogni esperienza porta con sé lati positivi e negativi, decide di tornare a casa, ma senza rinunciare all’idea dell’avventura.

C’era una volta l’asino

La pubblicazione, resa possibile grazie al sostegno di Valpolicella Benaco Banca, gode del patrocinio del Comune di Negrar. “Giocando con le immagini, questo libro reinventa un nuovo linguaggio che ci consente di riflettere e vedere il senso delle cose in una luce unica come unica è ogni creatura”, spiega l’assessore al sociale Ulyana Avola, “ed è una fiaba di oggi per le nostre bambine e i nostri bambini, ma anche per noi”.

Come ricevere il libro di Valentina Montemezzi

La pubblicazione è in distribuzione gratuita per le scuole materne ed elementari, ma anche a disposizione di tutti coloro che ne faranno richiesta all’associazione Asinology – in cambio di una donazione – tramite mail ad asinology@gmail.com o inviando un sms o whatsapp al 348.7461501,

Salvati tre asinelli, urge ancora aiuto per salvare altri asini

C’era una volta l’asino

In queste ultime settimane l’associazione Asinoligy ha salvato tre asinelli: una mamma col puledrino di cinque mesi di un anziano colpito da un ictus che non poteva più occuparsene e Lina, un’asinella di un anno sottratta a una situazione di maltrattamento e destinata al macello, per la quale è in vigore una raccolta fondi su www.buonacausa.org.
Per salvare l’asinella Lina, segui questo link: https://bit.ly/sos_asinella_Lia.

Approfondimenti:

In questo articolo non parliamo né di cani né di gatti, quindi, ti consigliamo la lettura di Uccelli dal mondo e de Le renne di Natale

In più, un grazie sempre a chi combatte ogni giorno a favore dei nostri amici pelosi: LAV: 365 giorni “Dalla parte degli Animali”

 

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