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Quanti pets possiamo tenere in casa?

di Claudia Ferronato

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La raccolta compulsiva di molti pets e la seguente incapacità di garantire loro ambiente e cure adeguate, all’estero si chiama “animal hoarding“.
Ebbene si: ricreare la carica dei 101 non è possibile perché avere troppi coinquilini animali non è consentito dalla legge.
L’ha ben capito una donna di Roncello (MB) che dovrà rinunciare alla compagnia di qualcuno dei suoi ventitré furetti. Ecco perché.

cani numero pets appartamentoLa legge e l’imposizione di un tetto massimo

Non esiste una regola universale per l’intera nazione: ogni regione, adottando il proprio regolamento, impone un tetto massimo di animali d’affezione da poter detenere contemporaneamente in una casa.

Cosa dice la regione Lombardia

Il regolamento regionale della Lombardia n.02/2008 all’art. 7 stabilisce che non è necessaria alcuna autorizzazione per la detenzione, non a scopo di lucro, di animali d’affezione in numero limitato, a condizione che il proprietario dei pets abbia in uso i locali e gli spazi ove essi vivono.

Cosa si intende per “numero limitato”?

Per “numero limitato”, nel caso di cani e gatti, s’intende un numero uguale o inferiore a dieci. La detenzione di un numero superiore di cani e gatti è subordinata a specifica comunicazione al sindaco.

Perché un numero massimo?

Il motivo che ha portato il legislatore a imporre il tetto massimo è sia la necessità di tutelare la salute pubblica, sia, in secondo luogo, di tutelare i pets stessi.

Oltre ai ventitré furetti pure cinque gatti

Ma torniamo alla questione in oggetto. Un appartamento, ventitré furetti e cinque gatti: un po’ troppo forse? Il caso di oggi è tutto made in Brianza.
Una donna di Roncello (MB) si è infatti vista recapitare un’ordinanza del comune di residenza in cui le veniva richiesto di ridurre il numero di pets detenuti in appartamento, numero che risultava decisamente troppo elevato agli occhi del sindaco: 23 furetti e cinque gatti.
L’ordinanza, emanata a seguito di ispezione da parte della locale Asl che ha accertato la presenza dell’elevato numero di animali, ordinava alla donna di ridurre il numero complessivo degli stessi, entro un massimo di 10 esemplari, entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza.

Il ricorso della donna

La donna senza perdere tempo, affiancata dal proprio legale, ha presentato ricorso ai giudici amministrativi contro l’ordinanza comunale, sostenendo che “non sussisterebbe alcun pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”.
In più, all’interno del ricorso, veniva evidenziato come il regolamento regionale n.02/08 facesse riferimento a una limitazione quantitativa relativa solo alla detenzione di cani e gatti, e non già alla detenzione di furetti.
Con sentenza n. 554/2018 il Tribunale Amministrativo della regione Lombardia afferma che “si deve ritenere che la norma indica tali animali (cani e gatti) solo in via esemplificativa, poiché essi appartengono alle specie animali da cui con maggiore frequenza vengono tratti gli animali d’affezione”.

Gabbie per furetti e uscite giornaliere

“Il citato regolamento, all’art. 36”, prosegue la sentenza, “prevede che le gabbie per i furetti debbano avere una
dimensione minima di base pari a 0,5 metri quadri, con un’altezza minima di 80 cm.
È vietata la detenzione permanente di furetti in gabbia e deve essere loro garantito un numero congruo di uscite giornaliere”.

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Il Tar rigetta il ricorso

“Premesso che tali disposizioni difficilmente appaiono riferibili agli animali d’affezione, il numero di furetti reperito nell’appartamento rende difficile ipotizzare l’adeguata gestione di un congruo numero di gabbie a essi dedicate nello spazio abitativo”.
Per tali motivi il Tar lombardo ha rigettato il ricorso imponendo alla donna di eseguire quanto dettato dall’ordinanza comunale.

 

Adeguata gestione e buon senso

Come è evidente dalla pronuncia, il motivo che induce a limitare il numero di furetti è, appunto, quello di garantire un’adeguata gestione degli stessi.
Seppur il tetto massimo lombardo sia fissato a dieci animali d’affezione, il fatto di detenere, ad esempio, sette mastini napoletani all’interno di un piccolo bilocale non garantisce certo l’adeguata gestione dei cani.
È sempre necessario, oltre a rispettare il dettato normativo, rispettare gli animali che vivono con noi, utilizzando il buon senso ed evitando di farne convivere troppi in spazi ristretti e poco consoni a una vita dignitosa.

di Giordana Liliana Monti

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Studio Legale Zambonin

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