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La corretta alimentazione del coniglio

di Redazione Quattrozampe

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Qual è la corretta alimentazione del coniglio? Ecco alcuni consigli per prevenire i principali problemi di salute

La maggior parte dei problemi di salute dei conigli è causata da un’alimentazione sbagliata e, nonostante sia noto a tutti che stiamo parlando di un animale erbivoro, spesso i coniglietti da compagnia non vengono alimentati in modo adeguato, determinando così problemi intestinali, di obesità, di malocclusione e, a volte, di comportamento. Ma cosa mangia un coniglio?

Benvenuta fibra

In natura la loro dieta è ricca di fibra e povera di carboidrati e tale dovrebbe essere anche in cattività: erba, piante di campo, foglie e germogli. La fibra, infatti, stimola la motilità intestinale e favorisce lo sviluppo di una flora batterica benefica che protegge dalle infezioni intestinali e, quindi, da problemi di diarrea; inoltre, permette un adeguato consumo dei denti impedendogli anche di annoiarsi e sviluppare, di conseguenza, problemi di comportamento. Infine, previene l’obesità, causa di molti problemi di salute e di una minore longevità.

Semplice dunque. Basta dell’erba o del fieno e delle buone verdure. Perché allora si persevera nell’alimentarli in maniera inadeguata?

Informazioni non corrette

In realtà gli errori iniziano da subito, sin dall’arrivo in negozio dove il coniglietto mangia alimenti confezionati a base di semi e fioccati. La famiglia che lo acquista con molta probabilità proseguirà con questo tipo di alimentazione e all’arrivo dal veterinario la bocca sarà ormai un disastro.

Il motivo di tutto ciò? A volte è solo la mancanza di conoscenza e di informazioni corrette; a volte per il proprietario è più comodo utilizzare il mangime già pronto e confezionato piuttosto che preparare tutti i giorni l’insalata fresca o raccogliere erba non inquinata; di certo per il negoziante è più conveniente vendere le scatole di mangime. I danni, poi, si vedono a distanza di tempo, anche anni, cosicché è difficile per il proprietario rendersi effettivamente conto di un rapporto causa-effetto tra mangime sbagliato e problemi di salute.

Come in natura

Per capire che, invece, erba e verdure fresche sono tutto ciò di cui il nostro amico ha bisogno, basta pensare ai suoi fratelli selvatici, di cui ha conservato le caratteristiche fisiologiche. L’ambiente naturale del coniglio e, infatti, costituito da spazi erbosi ai margini dei boschi. Si nutre di erba, gemme e foglie e, quando in inverno il cibo scarseggia, di corteccia degli alberi, erba secca e foglie morte.

Niente pane secco dunque, semidi girasole, mais e bastoncini di semi e melassa. Per avere un coniglio in salute e con una lunga prospettiva di vita, è quindi necessario rispettare la sua natura di erbivoro, essenziale per il buon andamento di tutte le sue funzioni vitali.

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Alimenti sì

Erba e altre piante di campo (trifoglio, tarassaco, ecc), fieno di buona qualità. Sono gli alimenti migliori, i più adatti alla sua fisiologia.
• Contengono sali minerali per rafforzare le ossa.
• Sono ricchi di fibra, che fa funzionare bene l’intestino e nutre i batteri benefici, ostacolando quelli dannosi.
• Richiedono una masticazione prolungata, permettendo un consumo ottimale dei denti, e tengono impegnato a lungo il coniglio, impedendogli di annoiarsi e di sviluppare problemi di comportamento.
• Sono poveri di grassi e prevengono l’obesità.
• Sono poveri di carboidrati, per cui ostacolano lo sviluppo di batteri pericolosi.

Alimenti no

• Carboidrati (biscotti, pane, fette biscottate, cracker, grissini, fiocchi di cereali, riso soffiato, pasta, patate, dolci, focacce, merendine).
• Cioccolata (è tossica!) e dolciumi.
• Semi e chicchi in generale: girasole, mais, orzo, frumento, riso e così via (causa principale dei problemi di salute del coniglio).
• Carrube.
• Frutta disidratata.
• Frutta secca.

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Il pellet

Il pellet deve essere fatto solo con erbe, fieno e vegetali, non deve contenere farine di cereali o di origine animale, o farmaci (coccidiostatici). Il contenuto in fibra deve essere almeno del 18%. Deve essere razionato (un paio di cucchiai al giorno); ridotto o eliminato se ci sono problemi di obesità.

Di Federica Forte (Riproduzione vietata)

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