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Il coniglio: primi passi nel mondo “lapino”

di Redazione Quattrozampe

coniglio

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Classe: Mammiferi
Ordine: Lagomorfi
Famiglia: Leporidi
Genere: Oryctolagus
Specie: O. cuniculus

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Nelle case degli italiani ce ne sono ormai diversi, ancor di più all’estero. Pare che sia considerato il terzo animale da compagnia, ma di lui se ne sa ben poco e gli errori che si fanno sono tanti. È il coniglio, spesso considerato meno impegnativo di cane e gatto. Niente di più sbagliato. Cominciamo a conoscerlo a piccoli passi e capiamo perché.

Che razza è?

Molti pensano che il coniglio appartenga all’ordine dei roditori. In realtà, invece, fa parte dei lagomorfi. La differenza sta nei denti, due incisivi superiori per i primi contro i quattro dei secondi.

Le razze esistenti sono davvero numerose, più di sessanta, e sono caratterizzate dalla taglia, il colore e il tipo di mantello, la struttura delle orecchie e la forma del cranio. Le razze giganti superano gli otto chili, quelle nane possono pesare anche meno di un chilo.

In tanti è più bello

Il coniglio è un animale molto socievole e gregario. In natura vive in piccole colonie di sei-dieci individui. Grazie a queste sue caratteristiche di socialità si adatta molto bene alla vita domestica e alla convivenza con le persone con le quali riesce a stabilire forti legami affettivi.

È necessario dedicargli molto tempo al giorno per giocare con lui e tenergli compagnia. La solitudine è mal sopportata così come la detenzione costante in gabbia.

Preda o predatore?

È la preda per eccellenza. In natura passa la giornata al sicuro dentro la tana. Esce al crepuscolo e all’alba in cerca di cibo e acqua. Sono i momenti più tranquilli della giornata.

I suoi mezzi di difesa sono due: l’immobilità totale col corpo appiattito al suolo e la fuga precipitosa in funzione della quale si è evoluta la sua struttura corporea, uno scheletro leggero e una muscolatura ben sviluppata che gli permettono di correre velocemente.

La sua vista è eccellente e la sensibilità alla luce è otto volte superiore rispetto a quella umana. Riesce a vedere in tutte le direzioni senza muovere la testa grazie ad un campo visivo di quasi 190° per occhio. Davanti al naso ha, invece, un punto cieco per sopperire al quale il coniglio si aiuta col tatto delle labbra.

Punti deboli del coniglio

Le orecchie sono molto vascolarizzate e importanti nella termoregolazione poiché costituiscono il dodici per cento della superficie corporea. Sono molto sensibili e delicate e servono anche per manifestare alcuni stati d’animo, quali attenzione, irritazione e aggressività.

I denti hanno una struttura molto complessa e specializzata. Sono a crescita continua e il costante allungamento viene bilanciato dalla masticazione di alimenti ricchi di fibra che ne permettono il consumo. Viene da sé che se l’alimentazione non è corretta si va incontro ad una grave patologia detta “malocclusione”.

La cute, molto sottile e delicata, non ha ghiandole sudoripare, motivo per il quale il coniglio non sopporta le temperature alte. Le zampe sono altrettanto delicate essendo prive dei cuscinetti plantari e protette solo da un folto rivestimento di pelo.

Alimentazione del coniglio

Il coniglio è un erbivoro stretto. Per il corretto funzionamento dell’intestino è estremamente importante che l’alimento contenga molta fibra che stimola la motilità intestinale e permette lo sviluppo di batteri benefici. Se la fibra è insufficiente, il rischio è quello di andare incontro al blocco e allo sviluppo di batteri pericolosi che, a volte, possono addirittura causa-re la morte.

Col miglioramento delle conoscenze scientifiche che hanno permesso un’alimentazione sempre più corretta e vaccinazioni sicure ed efficaci, la durata della vita si è allungata fino ai dieci anni. Ad oggi il potenziale è di quindici anni contro gli otto di qualche anno fa.

di Federica Forte (riproduzione vietata)

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